Borse europee: partenza negativa. Preoccupa inflazione
Apertura difficile per le Borse europee con passivi attorno all’1% per Milano, Parigi e Francoforte. Pesano la chiusura negativa di ieri a Wall Street (future Usa ancora in rosso) e soprattutto le preoccupazioni degli operatori per la fiammata dell’inflazione, che potrebbe influenzare le politiche ultra espansive delle banche centrali.
Technogym non riesce a far prezzo (-9%) dopo che il suo patron Nerio Alessandri ha ceduto il 6% con una procedura accelerata.
Sul mercato valutario, l’euro sale ancora sul dollaro e si attesta a 1,224 (da 1,2214).
Crolla invece il Bitcoin, giù del 13% a 39mila dollari dopo che anche dalla Cina è arrivato uno stop alle transazioni in criptovalute.
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Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.