Società

DEFICIT & TASSE

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(WSI) –
Non parliamo di quelli italiani, ma di
quelli degli Stati Uniti, che pure hanno molto da dirci. Ieri
l’Omb, l’Office of Management and Budget, ha annunciato un
deficit federale tendenziale per l’esercizio in corso pari a 296
miliardi di dollari, di ben 127 miliardi di dollari minore di
quanto previsto solo nello scorso febbraio, e di 22 miliardi inferiore
a quello registrato nell’esercizio 2005.

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Il miglioramento dei
conti federali si deve pressoché integralmente al balzo in avanti
del 12% registrato dal gettito erariale di competenza, concentrato
soprattutto nelle imposte da dividendi e plusvalenze sulle
quali Bush aveva ottenuto dal Congresso di tagliare molto energicamente
le aliquote marginali. Solo che il Congresso non si
era fidato degli effetti di maggior deficit atteso
per minor gettito, tanto sbandierate dai democratici,
e dunque ha approvato l’abbattimento
fiscale solo con una clausola a tempo, riservando
di ripristinare le aliquote più alte.

Naturalmente,
i democratici negano recisamente
che le maggiori entrate siano dovute alle aliquote
più basse. E i repubblicani dicono l’esatto
opposto: ma le cifre danno loro ragione,
mostrando che l’economia offertista tanto deprecata
in Europa in realtà funziona. Nessuno
ci fa caso da noi, visto ciò che ci attende con la
prossima finanziaria.

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