Articolo di Maria Fiore, Consulente Finanziario di Banca Widiba
“Leggo nel forum di cifre enormi che avete da parte. Eppure, ho colleghi che mi chiedono prestiti ed esco con persone che attendono il bonifico dello stipendio per una pizza. 20k che ho da parte è poco?”
Risposta al lettore
20k che ho da parte è poco? Dipende. La ricchezza è uno stato di benessere dove ognuno di noi riesce a realizzare ciò che desidera utilizzando le risorse economiche in suo possesso. Per ogni individuo ha un significato diverso e si traduce nel raggiungimento di piccoli traguardi personali, sulla base di cosa siamo oggi, di cosa abbiamo ereditato, del punto da cui siamo partiti e di quanto riusciremo a costruire. Non esiste una regola valida per tutti e, per stabilire se i soldi che abbiamo risparmiato sono pochi o tanti è necessario considerare il proprio percorso personale.
Sarebbe utile piuttosto ribaltare la domanda e trasformarla in: 20k che ho da parte è il massimo del risparmio che potevo accantonare rispetto la mia situazione di partenza? Ho parametrato le mie uscite rispetto al risparmio futuro desiderato? Precisamente: ENTRATE – RISPARMIO = USCITE?
Le diverse condizioni di vita di chi ha cifre enormi da parte e di chi chiede prestiti o attende il bonifico dello stipendio per la pizza andrebbero analizzate singolarmente per poter trovare una spiegazione. Potrebbe darsi che una parte di patrimonio sia frutto di donazioni genitoriali, di vendita di un immobile, di un TFR, di anni ed anni di risparmio, di attività imprenditoriali, ecc. Come anche potrebbe darsi che chi chiede prestiti o posticipa momenti di svago esaurisca lo stipendio prima della fine del mese perché ha un reddito da lavoro limitato che riesce a coprire solo bisogni essenziali. Chi risiede in una città con un costo della vita alto con molta probabilità per acquistare, ad esempio, un’auto dovrà chiedere un prestito personale. Ancora, se si è in presenza di un reddito da lavoro alto ma con una inefficiente programmazione delle spese il rischio è quello di consumare tutto e subito, senza destinare nulla al futuro. Il risparmio accantonato da una famiglia monoreddito avrà un valore diverso rispetto ad una famiglia con entrate mensili più alte. È come quando riceviamo un regalo: il valore è dato dal sacrificio fatto per averlo, il dato numerico rileva poco.
È importante avere a mente che la ricchezza è per tutti e che la chiave per raggiungerla può essere quella di investire una quota di risparmio. Il risparmio è uno stato mentale, una condizione per cui una persona decide di trasferire le risorse in ingresso oggi agli obiettivi del domani. Importante però è accrescere nel tempo il valore reale dei risparmi, perché in futuro ci consentano di realizzare ciò per cui li abbiamo destinati.
I 20k assumeranno valore, infatti, quando saranno l’espressione di un desiderio di vita ed avranno un nome ed una collocazione nel nostro piano finanziario personale. Cosa potremo fare con i 20k domani dipenderà solo dalle scelte finanziarie che compiamo oggi. Può essere d’aiuto sedersi e porsi alcune fondamentali domande: conosco le mie spese annue? Analizzo i bisogni del mio nucleo familiare? Sono organizzato per gli imprevisti? Accantono con regolarità per le esigenze di breve, medio e lungo periodo? Sono organizzato per quando sarò in pensione? Investo? Se no, perché evito?
La parte più delicata è proprio riflettere sui propri obiettivi e stabilire le azioni da mettere in atto per raggiungerli.
Il consulente finanziario ha un meraviglioso ruolo in tutto questo: è lì quando il cliente scrive sulla carta i suoi progetti, prendendo un impegno con sé stesso per realizzare ciò che nel profondo desidera. Supporta il cliente nella redazione e gestione del suo bilancio familiare, consiglia la strada da percorrere per raggiungere i vari obiettivi. Nel selezionare il veicolo tiene conto del profilo del cliente, della velocità che riesce a tollerare e delle tappe che lungo il cammino avrà bisogno di fare.
I 20k che ho da parte sono pochi? Questo può deciderlo solo tu, ma se ti va riflettiamoci insieme.
Per citare Luciano Ligabue: “Io voglio un mondo all’altezza dei sogni che ho. Voglio volere, voglio deciderlo io se mi basta o se no.”
Questo articolo fa parte di una rubrica di Wall Street Italia dedicata ai consulenti finanziari che vogliono raccontare le loro esperienze e iniziative professionali. Se siete interessati a pubblicare una vostra storia scriveteci a: social.brown@triboo.it
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