Etf globali, flussi in entrata rallentano nel mese di maggio a 87,3 miliardi di euro
Nei primi cinque mesi dell’anno i flussi degli Etf negoziati a livello globale si sono attestati a quasi 500 miliardi di euro. I flussi in entrata sono rallentati lo scorso mese, raggiungendo i 87,3 miliardi di euro rispetto ai 104 miliardi di euro di aprile, a causa della riduzione della propensione degli investitori ad investire in attivi più rischiosi. Lo rende noto Amundi.
Le azioni sono rimaste più popolari del reddito fisso: le due asset class hanno visto afflussi rispettivamente di 59,1 miliardi di euro e 22,5 miliardi di euro. Maggio è stato il secondo mese durante il quale i flussi nel comparto azionario sono rallentati, dopo il picco di 109 miliardi di euro nel mese di marzo.
Dopo diversi mesi di disinvestimenti, le commodity hanno registrato un cambio di rotta nel mercato statunitense, in cui gli afflussi sono stati superiori ai 5,6 miliardi di euro, principalmente negli indici legati all’oro e ad indici ampi sulle materie prime. Da inizio anno, comunque, gli investitori sul mercato statunitense hanno disinvestito 1 miliardo di euro dalle strategie sulle materie prime.
Gli investitori hanno allocato 8,3 miliardi di euro negli Etf azionari registrati in Europa, in calo rispetto ai 9,4 miliardi del mese precedente, mentre gli Etf a reddito fisso europei hanno registrato flussi in entrata pari a 3,2 miliardi di euro, in rallentamento dai precedenti 5,3 miliardi di euro.
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Gli indici di Wall Street mostrano andamenti contrastati mentre gli investitori valutano i dati macroeconomici dell’eurozona e le possibili nomine del presidente eletto Trump. L’attenzione è anche rivolta ai dati PMI e alla fiducia dei consumatori negli USA, con il mercato che specula su un possibile taglio dei tassi da parte della Fed.
Ferrari ha acquistato 18.671 azioni ordinarie sul New York Stock Exchange come parte del suo programma di riacquisto azionario. L’acquisto rientra nella quinta tranche di un piano pluriennale da 2 miliardi di euro previsto fino al 2026.
Bosch, il leader mondiale nella fornitura di componenti per autoveicoli, ha dichiarato l’intenzione di ridurre 5.550 posti di lavoro a livello globale, principalmente in Germania, a causa delle sfide nel mercato delle auto nuove. La produzione globale di veicoli è prevista stagnare o diminuire leggermente, influenzata dalla domanda calante, dalla transizione ai veicoli elettrici e dalla crescente concorrenza cinese.