Abi, ad aprile le sofferenze sono risultano ai minimi dal 2009
Le sofferenze bancarie dello scorso aprile ammontano a meno di 20 miliardi di euro: lo ha rilevato il rapporto mensile Abi sottolineando come si tratti dei livelli più bassi dal 2009 e in calo dai 26,1 miliardi dell’aprile 2020 e ai 32,6 miliardi di aprile 2019. Per i prossimi mesi, tuttavia, la tendenza è destinata a invertirsi, quando le insolvenze torneranno a farsi avanti dopo dopo mesi di aiuti pubblici alle imprese.
“Vedremo l’andamento dell’economia italiana per la quale le stime sono in rialzo e l’effetto dello proroga della moratoria”, ha risposto il vice dg Gianfranco Torriero a chi gli chiedeva previsioni nel medio termine e se si vedranno gradualmente o di colpo gli effetti della crisi pandemica, “è difficile fare stime, di certo sembra che su questo tema avremo un andamento più fisiologico” nei prossimi mesi.
Breaking news
Finale perlopiù positivo per le borse europee, con il Ftse Mib di Piazza Affari in progresso dello 0,47% a 35.204,26 punti. Balzo di Iveco Group (+6,2%), ben intonate anche Moncler (+2,1%) e Brunello Cucinelli (+2,6%), quest’ultima dopo i dati sui ricavi del terzo trimestre. In calo invece Saipem (-3,4%), deboli Diasorin (-0,9%) ed Eni (-0,4%). […]
La seduta di Wall Street apre in rialzo grazie alla spinta di Apple e Netflix, con il Nasdaq in crescita. Nonostante una chiusura leggermente in calo ieri, i principali indici mostrano segni positivi grazie a dati macroeconomici favorevoli. Tuttavia, il petrolio Wti segna una diminuzione del prezzo al Nymex.
Il mercato edilizio americano ha subito una contrazione a settembre 2024, con un calo dello 0,5% nei nuovi cantieri avviati e una diminuzione del 2,9% nei permessi edilizi. Le aspettative degli analisti prevedevano un calo meno marcato nei permessi.
I mercati azionari cinesi hanno chiuso in netto rialzo, con l’indice Hang Seng di Hong Kong in aumento del 3,61% e lo Shanghai Composite del 2,91%. Questo avviene dopo le nuove misure di finanziamento della banca centrale cinese. Il PIL del terzo trimestre è cresciuto del 4,6%, superando le previsioni, ma non ha influenzato negativamente le contrattazioni.