Prosegue la lenta ma graduale salita del petrolio, che aggiorna i massimi da ottobre 2018 in attesa del vertice Opec+, che si terrà giovedì 1° luglio. Il Brent al momento si attesta sui 76 dollari al barile, poco mosso rispetto alla chiusura di venerdì scorso, mentre il WTI scambia a 74 dollari, invariato rispetto alla chiusura della scorsa settimana.
Le quotazioni del greggio sono aumentate per cinque settimane consecutive in attesa della riunione Opec+, la formulazione allargata che comprende i membri Opec ed alcuni produttori esterni, da cui il mercato si attende un aumento dei livelli di produzione non sufficiente a tenere il passo con la crescita della domanda globale di energia.
L’India, terzo consumatore mondiale, ha rinnovato l’invito ai produttori dell’OPEC+ ad aumentare la produzione per evitare ulteriori pressioni al rialzo sui prezzi.
Mentre la domanda mondiale, specialmente negli USA, ha fatto un balzo con le riaperture post-Covid. A maggio, negli Stati Uniti, il totale delle consegne si è attestato a 19,8 milioni di barili al giorno, secondo il report statistico mensile dell’API. Si tratta del 2,8% in meno della domanda di maggio 2019.
Petrolio: le attese degli analisti
Secondo alcuni analisti, l’Opec+ potrebbe annunciare questa settimana un aumento della produzione di 250mila barili, ma c’è chi scommette su un taglio più ampio di 500mila.
Alcuni analisti ipotizzano che il mercato manterrà questa impostazione rialzista anche con i nuovi tagli produttivi, che andrebbero ad aggiungersi ai 2,1 milioni in più accordati da maggio a luglio, a meno che l’aumento non sarà superiore a 1 milione di barili al giorno.
Oltre all’Opec, il mercato guarda con un certo interesse al rilancio delle trattative fra USA ed Iran sul nucleare, che non hanno dato sinora i risultati sperati.