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UBS in controtenedenza, apre allo smart working anche dopo la pandemia

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La banca svizzera UBS potrebbe definitivamente sdoganare lo smart working, in modalità homeoffice e in presenza, per due terzi dei suoi dipendenti, anche dopo la fine della pandemia di coronavirus. Una mossa pensata anche per garantirsi un vantaggio nelle assunzioni rispetto ai colossi americani di Wall Street che, al contrario, stanno adottando un approccio più severo rispetto alle modalità di lavoro post-pandemia.

Secondo quanto risulta da una nota interna, vista da Bloomberg, ad oggi non è stata fissata una data per il rientro in sede. I dipendenti possono iniziare a fare domanda per il lavoro ibrido non appena le norme locali sulla pandemia consentiranno un ritorno a tempo pieno in ufficio. L’analisi interna della banca mostra che i due terzi della sua forza lavoro sono in posizioni adatte al lavoro ibrido, mentre alcuni ruoli, come trader e personale di filiale, dovranno lavorare in ufficio.

“Stiamo cercando di offrire ai nostri collaboratori la flessibilità di lavoro ibrido se la funzione, i compiti e la posizione lo consentono”, ha spiegato la banca elvetica. “Le opzioni per un lavoro ibrido sono applicate a seconda del Paese e a dipendenza della situazione pandemica locale”.

La banca ha inoltre spiegato ai dipendenti che “il lavoro ibrido non significa poter lavorare dove e quando vuoi”, secondo i promemoria. Saranno inoltre implementate regole specifiche per i dipendenti le cui abitazioni si trovano in un paese o stato/provincia diverso rispetto ai loro uffici, o che hanno incarichi internazionali.

Il presidente di UBS Axel Weber e l’ex CEO Sergio Ermotti avevano lasciato intendere all’inizio dell’anno che era allo studio un modello di lavoro flessibile e che almeno un terzo della forza lavoro di UBS avrebbe potuto lavorare stabilmente da casa.

UBS controcorrente nello smart working rispetto a Wall Street

La mossa di UBS è in netto contrasto con molti dei suoi rivali statunitensi. I vertici di Morgan Stanley si aspettano che la maggior parte dei dipendenti ritornino nella sede centrale di New York entro settembre.
Mentre JPMorgan e Goldman Sachs hanno iniziato a “richiamare” i loro collaboratori negli uffici statunitensi. Sulla stessa linea  l’amministratore delegato di Morgan Stanley, James Gorman, che di recente ha detto : “Se puoi andare in un ristorante a New York City, significa che puoi tornare in ufficio e noi ti vogliamo in ufficio.”

Un orientamento diverso arriva da Citigroup, che più propensa per un programma ibrido tra casa e ufficio a lungo termine.

Anche tra le banche europee, Deutsche Bank ha richiamato in ufficio all’inizio di settembre i dipendenti che lavorano negli Stati Uniti, anche se la società ha affermato che sta lavorando a piani per consentire al personale di lavorare da casa fino a tre giorni alla settimana.