Il secondo trimestre di Goldman Sachs e JPMorgan ha dato segnali incoraggianti sul fronte degli utili anche se l’andamento dei ricavi ha preso direzioni opposte fra due tra le maggiori banche americane. La performance dei due titoli, in apertura di seduta, è stata negativa rispettivamente dello 0,38% e dello 0,66%. Nel frattempo l’S&P 500 si trova poco al di sotto della parità.
Il secondo trimestre 2021 per Goldman Sachs
Goldman Sachs ha battuto le attese con ricavi totali a 15,4 miliardi di dollari, in crescita annua del 16% e superiori alla previsione degli analisti di 12,4 miliardi; gli utili per azione sono stati di 15,02 dollari, in crescita dai 0,53 dollari di un anno prima (dovuti agli accantonamenti da 1,59 miliardi). Surclassate le attese anche in questo ambito: gli analisti avevano intravisto Eps pari 10,14 dollari.
Per Goldman Sachs la divisione trainante nel secondo trimestre è stata l’asset management, con ricavi da 5,1 miliardi di dollari, in aumento del 144% rispetto a un anno fa e di gran lunga superiori alle previsioni di 2,8 miliardi di dollari. In crescita del 36% anche i ricavi dell’investment banking, arrivati a 3,6 miliardi di dollari (contro i 3,1 previsti) grazie all’impennata delle operazioni di fusione e acquisizione.
Il secondo trimestre 2021 per JPMorgan
Per JPMorgan il secondo trimestre è stato contraddistinto da utili più che raddoppiati rispetto a un anno prima a 11,9 miliardi di dollari, che si sono accompagnati, tuttavia, a un calo dei ricavi dell’8% a 30,4 miliardi – dovuto all’asfittica domanda di prestiti e al rallentamento delle attività di trading. A pompare gli utili ha contribuito il rilascio degli accantonamenti per 3 miliardi di dollari, messi da parte per coprire perdite che poi non si sono realizzate.
Sul fronte dei ricavi ha pesato il forte calo del ramo trading (-30%), che aveva fatto affari considerevoli nei mesi più turbolenti del coronacrash nel 2020: 6,8 miliardi è il risultato messo a segno nel secondo trimestre 2021.
Il volume del credito è rimasto stabile a mille miliardi di dollari, nonostante la crescita dei depositi media del 23% nel periodo. Nel frattempo, le fees incassate sono arrivate al recordi di 3,6 miliardi dollari, oltre le previsioni (3,1 miliardi) e in crescita del 25%.