La stagioni delle trimestrali in Europa è iniziata questa mattina con i conti del colosso bancario svizzero Ubs. Nel secondo trimestre del 2021 la banca elvetica ha annunciato di avere messo a segno un utile netto di 2,01 miliardi di dollari, con un aumento del 63% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Nello stesso periodo i proventi operativi sono cresciuti del 21% su base annua, a poco meno di 9 miliardi di dollari, mentre i costi operativi sono saliti del 10%. Di conseguenza, il rapporto costi/ricavi è migliorato di 4,1 punti percentuali al 71,8%. I risultati presentati superano nettamente le previsioni degli analisti.
Ubs, risultati in forte crescita nel wealth management
Secondo quanto reso noto da Ubs, a favorire la crescita ha contribuito soprattutto la divisione global wealth management che ha visto una crescita degli asset di 25 miliardi di dollari, con un tasso annualizzato dell’8% nel trimestre e con afflussi sostenuti in tutte le regioni in cui opera la banca. In questo settore, che rappresenta il core business di UBS, l’utile prima delle imposte è salito a 1,29 miliardi di dollari, rispetto agli 880 milioni di un anno fa.
Complessivamente Ubs gestisce ora 4.485 miliardi di dollari di patrimonio della clientela e si conferma come la private bank più grande al mondo.
Nel 1° semestre 2021 Ubs ha riacquistato azioni per 1,4 miliardi di dollari nel quadro del programma di buyback. La banca ha annunciato di proseguire gli acquisti e di volere riacquistare azioni per 0,6 miliardi nel corso del 3° trimestre 2021.
Ma le novità nel mondo bancario non si fermano qui. In Inghilterra la Bank of England ha dato il via libera agli istituti bancari domestici per riprendere la distribuzione di dividendi agli azionisti dopo il blocco imposto lo scorso anno a seguito dell’emergenza economica legata alla pandemia.
Per quanto riguarda la stagione delle trimestrali in corso, archiviate con successo quelle delle grandi banche Usa, questa settimana tocca ancora a Ibm, Netflix, Philip Morris, Coca-Cola, Johnson&Johnson, Intel, Twitter, American Airlines. Poi, la prossima settimana, sarà il momento delle Big Tech con Apple, Microsoft, Amazon, Alphabet e Facebook.