Borse europee: inizio di settimana in salita, pesano restrizioni Cina
Inizio di settimana in salita per le Borse europee. La possibile stretta di Pechino sulle società legate al comparto dell’istruzione privata, infatti, dove verranno limitati investimenti stranieri e quotazioni, ha mandato in fibrillazione gli investitori, nel timore che il giro di vite si allarghi presto anche ad altri comparti.
Nelle prime battute Milano cede lo 0,2% mentre la peggiore è Amsterdam (-0,7%), seguita in scia da Madrid e Francoforte (entrambe a -0,5%). In territorio negativo anche Londra (-0,4%) e Parigi (-0,3%).
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Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.