Manuale di istruzioni per garantirsi la serenità dopo i 70 anni

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Articolo di Silvana Fornaciari, consulente finanziario e patrimoniale

Uno degli aspetti più delicati della professione di consulente finanziario è il passaggio generazionale, cioè l’attività attraverso cui si accompagna il cliente nelle scelte relative alla destinazione del proprio patrimonio. Al giorno d’oggi i rischi principali in questo senso sono legati all’aumento della speranza di vita media e alla necessità di tutelare le esigenze connesse alla nuova longevità. Se durante la vita attiva bisogna preoccuparsi di accantonare, sotto varie forme, il necessario per una vecchiaia serena, nella fase successiva al pensionamento subentrano nuove necessità per se stessi come una nuova casa, servizi sanitari di qualità e assistenza in caso non si sia più autosufficienti, o ancora nuovi bisogni per gli altri, come l’aiuto ai figli o la filantropia.

Per venire incontro a queste esigenze esistono innumerevoli soluzioni, come i contratti di rendita, di mantenimento o la cessione della nuda proprietà.

Altre forme sono rappresentate dalle donazioni e dai testamenti con vincolo di assistenza: uno degli esempi più famosi in questo senso è il contratto che stipularono Raimondo Vianello e Sandra Mondaini con i loro collaboratori domestici filippini, ai quali i due conduttori avevano destinato una parte del loro patrimonio, a patto di ricevere assistenza in vita. Anche nel campo delle assicurazioni, naturalmente, esiste un’ampia gamma di proposte in questo senso.

Le opzioni per garantirsi una vecchiaia serena

Per ogni caso specifico c’è una soluzione ad hoc: tra le più diffuse c’è il contratto di rendita, che consiste nella cessione di un bene allo scopo di ottenere una rendita periodica. Questo contratto può essere collegato a una polizza: il contraente, anziché incassare il capitale alla fine della vita lavorativa, sceglie di ricevere un importo a scadenze fisse. Per poter perfezionare questa soluzione è necessario l’intervento del notaio, anche perché i beni oggetto di cessione – come immobili, quote aziendali, opere d’arte – spesso sono difficilmente valorizzabili.

Un altro strumento usato per gestire la successione è il contratto di mantenimento, attraverso il quale si cede un bene in cambio della garanzia di ricevere un assegno, oppure assistenza morale e materiale. I beneficiari non possono entrare in possesso del bene se non ottemperano all’obbligo di prestare assistenza. Rientrano in questa fattispecie anche la donazione di un bene con onere accessorio di assistenza e il testamento con onere di assistenza: è il caso, che citavamo prima, di Raimondo Vianello.

Per chi vuole invece ottenere un capitale mantenendo comunque la possibilità di godere di un bene c’è la cessione della nuda proprietà con riserva di usufrutto: una soluzione indicata per chi non ha eredi e ha bisogno di monetizzare subito. Anche in questo caso è necessaria anzitutto una valutazione del bene, che si parli di immobili o quote societarie, opere d’arte o preziosi. Più la persona è anziana e più la nuda proprietà vale: ad esempio ho sconsigliato questa scelta a una mia cliente in difficoltà economica, con un problema di disabilità, ma che ha solo 70 anni. Nel suo caso la cessione della nuda proprietà non sarebbe stata conveniente

Pianificazione successoria e assicurazioni 

Nella mia esperienza uno degli strumenti più utilizzati per la pianificazione successoria è l’assicurazione sulla vita. Ne stipuliamo moltissime, soprattutto per i clienti che non hanno eredi diretti e vogliono destinare le loro risorse a persone estranee al nucleo familiare. Una mia cliente, sposata e senza figli, ha ad esempio intestato una serie di polizze ai nipoti. Esistono poi molte altre modalità: un altro caso esemplificativo è quello di una madre, detta contraente, che stipula una polizza vita, nominando come assicurata la figlia e come beneficiaria la nipote, con cessione della contraenza all’assicurata in cambio dell’assistenza vitalizia: se l’assistenza non dovesse essere fornita la madre contraente in vita può modificare il beneficiario. In caso di morte del contraente la polizza va in carico all’assicurato, che diventa il nuovo contraente, mentre il beneficiario rimane lo stesso: la polizza rimane in essere grazie alla clausola di trasferimento automatico all’assicurato. 

Infine, c’è l’istituto del trust, anche questo seguito in generale dai notai: in questo caso il genitore contraente nomina beneficiario il trust, cosiddetto dormiente, che erogherà la prestazione al beneficiario effettivo solo  dopo aver verificato che quest’ultimo abbia prestato l’assistenza richiesta.

Grazie all’aiuto del consulente, ogni tipologia di cliente può trovare la soluzione più adatta per gestire al meglio il passaggio generazionale

Ad esempio, la rendita vitalizia è ideale per gli assistiti con patrimoni  fortemente illiquidi, che desiderino ottenere flussi di cassa periodici per aumentare il proprio tenore di vita o quello del coniuge. Il contratto di mantenimento assistenziale si adatta bene ai clienti con un patrimonio extrafinanziario inutilizzato che desiderino ricevere il supporto morale, psicologico o materiale di un figlio, per se stessi o per il coniuge, mentre il contratto di mantenimento alimentare è utile per chi teme un’aggressione al proprio patrimonio e cerca prestazioni impignorabili, e il contratto di mantenimento del tenore di vita è dedicato a chi vuole garantire la certezza, sempre per sé o per il coniuge, di mantenere lo stile di vita abituale.

L’affidamento fiduciario è indicato per gli over 60 che non hanno persone care disposte a supportarli in caso di bisogno, e che vogliono essere certi che il proprio patrimonio verrà utilizzato a tutela dei bisogni e dei desideri legati alla longevità, anche nel momento in cui il cliente non fosse più in grado di intendere e volere. Il trust dormiente è invece pensato per chi vuole destinare il proprio patrimonio, in tutto o in parte, ai soggetti che risultino più vicini alle proprie esigenze o in beneficenza; per chi invece vuole far sì che le proprie risorse servano alla tutela di interessi ritenuti meritevoli lo strumento migliore è la polizza vita in trust

La cessione della nuda proprietà si pratica spesso in famiglia, ed è utilizzata da chi intende riconoscere la vicinanza di un soggetto – un figlio o una terza persona – assegnandogli un bene che non viene computato in eredità. 

La donazione con onere di assistenza si attaglia bene alle esigenze di un cliente over 60 che desideri ottimizzare il passaggio generazionale di un bene a favore del figlio, garantendosi il diritto di ricevere assistenza dallo stesso, mentre il testamento con onere di assistenza è indicato per un anziano senza figli che intenda ottenere dei benefici in vita. In questo ambito rientra anche la polizza sulla vita altrui, adatta a chi possiede un patrimonio finanziario da riconoscere a favore di un soggetto – un figlio o un terzo – in cambio di vicinanza e supporto in vita.

Quale che sia la soluzione scelta, nelle operazioni legate al passaggio generazionale la collaborazione tra diversi professionisti – consulenti finanziari, commercialisti e notai – assume un ruolo fondamentale.

Se vuoi approfondire questi temi, puoi contattarmi via mail: silvana.fornacia@spinvest.com