Piazza Affari sale dopo Fed: Stm vola dopo i conti, bene ENI
Moderato rialzo in avvio per Piazza Affari. L’indice Ftse Mib sale dello 0,27% a 25.325 punti dopo l’annuncio di ieri sera della Federal Reserve che ha lasciato i tassi invariati nel range compreso tra lo zero e lo 0,25%. Il presidente della banca centrale Usa, Jerome Powell, ha nuovamente frenato le speculazioni su un imminente tapering del QE. “Il nostro approccio – ha detto – è essere il più possibile trasparenti. Non abbiamo raggiunto ancora quella situazione caratterizzata da ulteriori progressi significativi. Riteniamo di avere ancora un po’ di strada da fare per arrivarci”. Per progressi significativi ulteriori si intendono progressi nell’occupazione e nell’inflazione che, evidentemente, non sono ancora tali secondo la Fed da avallare l’avvio del tapering.
Tra le blue chip milanesi si muove bene ENI (+0,47%) in attesa dei conti trimestrali. In lieve calo invece Enel (-0,23%). Stacco a +3% di Stm che ha chiuso il secondo trimestre con un utile netto di 412 milioni di dollari.
Oggi attenzione al Pil Usa relativo al secondo trimestre, oltre che alle nuove richieste di sussidi alla disoccupazione. A livello societario prosegue spedita la stagione dei conti, con i risultati di Credit Suisse, Nokia, Nestle, Shell, Telefonica, e Volkswagen. In Italia sono in programma i CdA sui conti di ben 14 società del Ftse Mib, tra le quali ENI, Enel e Unicredit.
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Finale positivo a Piazza Affari, nonostante i ribassi delle banche. Male gli indici Pmi, torna in voga taglio tassi Bce da 50 bp
Gli indici di Wall Street mostrano andamenti contrastati mentre gli investitori valutano i dati macroeconomici dell’eurozona e le possibili nomine del presidente eletto Trump. L’attenzione è anche rivolta ai dati PMI e alla fiducia dei consumatori negli USA, con il mercato che specula su un possibile taglio dei tassi da parte della Fed.
Ferrari ha acquistato 18.671 azioni ordinarie sul New York Stock Exchange come parte del suo programma di riacquisto azionario. L’acquisto rientra nella quinta tranche di un piano pluriennale da 2 miliardi di euro previsto fino al 2026.
Bosch, il leader mondiale nella fornitura di componenti per autoveicoli, ha dichiarato l’intenzione di ridurre 5.550 posti di lavoro a livello globale, principalmente in Germania, a causa delle sfide nel mercato delle auto nuove. La produzione globale di veicoli è prevista stagnare o diminuire leggermente, influenzata dalla domanda calante, dalla transizione ai veicoli elettrici e dalla crescente concorrenza cinese.