Mps volta di oltre +10% in Borsa, si scommette sulle nozze con UniCredit. Che a sua volta schizza in cima al Ftse Mib anche per utili II trimestre
UniCredit e Mps non fanno prezzo all’inizio della giornata di contrattazioni di Piazza Affari, per poi schizzare al rialzo. Il titolo di Piazza Gae Aulenti schizza in cima al listino Ftse Mib con un rally di oltre +5%, oltre i 10,35 euro, mentre le quotazioni di Monte dei Paschi segna un rally fino +10%, poi entra in asta di volatilità in corrispondenza di un balzo dell’8% circa poco dopo le 9.30 ora italiana, per poi salire del 7% circa, a 1,212 euro. UniCredit e Mps beneficiano della nota con cui UniCredit ha annunciato di aver raggiunto un accordo con il Mef – maggiore azionista della banca senese con una partecipazione pari al 64% – per avviare trattative in esclusiva in merito a una “potenziale operazione avente ad oggetto le attività commerciali di MPS, attraverso la definizione di un perimetro selezionato e di adeguate misure di mitigazione del rischio”. UniCredit brinda anche ai risultati di bilancio del secondo trimestre e primo semestre dell’anno.
Nel secondo trimestre del 2021 l’utile netto della banca di Piazza Gae Aulenti si è attestato 1,034 miliardi euro, facendo molto meglio rispetto a 720 milioni attesi dal consensus.
I ricavi sono diminuiti del 6,1 per cento trim/trim a €4,4 miliardi nel secondo trimestre (+5,5% su base annua) con commissioni forti (-0,8 per cento trim/trim, +21,4 per cento a/a) e NII stabile (+1,0 per cento trim/trim, -8,0 per cento a/a). Sebbene in calo, il numero sui ricavi ha superato le attese degli analisti, pari a 4,258 miliardi nel secondo trimestre
In tutto il primo semestre dell’anno, l’utile netto consolidato di UniCredit è stato pari a 1,921 miliardi di euro, rispetto al rosso di 2,28 miliardi circa dello stesso periodo del 2020.
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Il Bitcoin ha vissuto una fluttuazione significativa, avvicinandosi ai 100mila dollari per poi scendere. Questo movimento è influenzato da fattori come l’approvazione di ETF e l’interesse istituzionale, con una recente dichiarazione del presidente USA Trump che ha contribuito a movimentare il mercato.
Thyssenkrupp ha annunciato un piano per ridurre o esternalizzare 11.000 posti di lavoro nella sua divisione acciaio entro il 2030, a causa delle pressioni sui costi energetici e della concorrenza internazionale. L’obiettivo è ridurre i costi del personale del 10% per mantenere la competitività. Attualmente in trattativa con EP Corporate, l’azienda cerca di affrontare le sfide del mercato.
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