Eurozona in crescita al tasso più rapido da giugno 2006, terziario sostiene ripresa
L’attività economica dell’Eurozona è aumentata al tasso più veloce in poco più di 15 anni durante il mese di luglio, con una forte crescita della produzione manifatturiera accompagnata da un’espansione accelerata dell’attività dei servizi. E’ ciò che emerge dall’indice IHS Markit Pmi composito dell’Eurozona che è salito a 60,2 punti, leggermente al di sotto della stima “flash” preliminare di 60,6, ma ancora superiore al record su 15 anni di giugno di 59,5. Questo è stato il quinto mese consecutivo in cui la produzione del settore privato ha indicato un’espansione, la più
lunga sequenza ininterrotta dall’inizio della pandemia lo scorso anno.
In testa all’ampia accelerazione della crescita della produzione c’è il terziario, la cui l’attività è aumentata al ritmo più veloce da metà 2006. L’indice dinale delle attività terziarie nell’Eurozona si è attestato a luglio a 59,8 punti (stima flash a 60,4), in aumento rispetto ai 58,3 punti di giugno.
“Il settore dei servizi in Europa sta rinascendo – ha commentato Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit – L’allentamento delle restrizioni e ulteriori progressi nelle vaccinazioni stanno stimolando la domanda per un’ampia varietà di attività, specialmente nel settore del turismo, dei viaggi e dell’ospitalità”. I dati emersi finora, secondo l’esperto, fanno presagire un’accelerazione della crescita del Pil dell’Eurozona nel terzo trimestre. “Le preoccupazioni per la variante Delta sono però diventate più diffuse, riducendo in alcuni casi l’attività e sollevando preoccupazioni sulla possibilità che le restrizioni vengano nuovamente inasprite”, ha proseguito.
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Seduta perlopiù positiva per le borse europee. A Piazza Affari, il Ftse Mib termina in rialzo dello 0,2% a 33.294 punti
Wall Street apre in positivo, con Nvidia che registra un aumento del 4,8% dopo un inizio negativo nel premercato. Il titolo ha raggiunto un nuovo record, mentre le tensioni tra Russia e Occidente continuano a influenzare i mercati. Inoltre, l’attenzione è rivolta alle prossime decisioni della Federal Reserve sui tassi di interesse.
Sarà operativo entro la fine del 2026 e andrà ad aggiungersi agli altri 16 già esistenti
Negli Stati Uniti, il numero di lavoratori che hanno richiesto per la prima volta i sussidi di disoccupazione è diminuito a 213.000, il valore più basso da maggio. Le aspettative erano di 220.000 richieste. Il totale dei lavoratori che ricevono sussidi è invece aumentato leggermente, raggiungendo 1.908.000 unità.