La diffusione della variante Delta, e il conseguente aumento dei contagi, scombina i piani delle banche di Wall Street sul ritorno in ufficio dei dipendenti, posticipando l’estensione dello smartworking.
Banche Wall Street, cosa succede
Ieri Wells Fargo ha dichiarato che posticiperà la riapertura dei suoi uffici di circa un mese all’inizio di ottobre. Stessa strada seguita anche da BlackRock, il più grande gestore patrimoniale del mondo, che ha deciso di far tornare i dipendenti alle loro scrivanie alla fine di ottobre. Stesso copione per US bank.
“C’è un aumento del numero di casi in tutto il mondo e la variante Delta ci ha indotto ad adeguare i nostri piani”, ha scritto Andy Cecere, CEO di US Bank, in una e-mail ai dipendenti, che tuttavia non ha annunciato una nuova data per tornare in ufficio, ma ha detto che darà ai dipendenti un preavviso di 30 giorni.
La maggior parte dei dipendenti delle grandi banche lavora da casa dall’inizio della pandemia e cioè dai primi mesi del 2020.
Il cambio di piano di Wells Fargo, BlackRock e US Bank è in contrasto con la posizione di altre grandi banche. JPMorgan Chase e Goldman Sachs hanno confermato alla Cnn di non aver modificato le loro decisioni.
D’altro canto, i vertici delle due banche hanno sempre manifestato forti critiche nei confronti del lavoro da remoto, tanto da definirlo come aveva fatto David Salomon numero uno di Goldman, “un’aberrazione”. E per questo le due banche hanno già iniziato a richiamare alla base tra giugno e luglio i propri dipendenti.
Ma la variante Delta potrebbe costringere a un ripensamento, soprattutto se i dipendenti solleveranno problemi nell’ammassarsi in uffici affollati, metropolitane e autobus.
Anche l’hi-tech ci ripensa
Ma non sono le banche ad aver fatto un passo indietro. Molte società, tra cui colossi hi-tech del calibro di Google, hanno reso noto in un post sul blog di fine luglio che la società ha esteso la sua politica di lavoro da casa fino al 18 ottobre.
Mentre Bloomberg ha riferito alla fine di luglio che Lyft ha posticipato il ritorno alle scrivanie a febbraio.
Tutto questo allunga un ombra sulle altre attività. Un ritardo nelle riaperture degli uffici, darebbe un duro colpo ai ristoranti, ai bar e ad altre piccole imprese che avevano puntato sul ritorno degli impiegati questo autunno.
Banche: Fabi lancia allarme smartworkig
E sullo smartworking all’interno delle banche, Fabi, il principale sindacato dei lavoratori bancari, tramite il suo segretario generale Lando Maria Sileoni, ha sollevato preoccupazione sul fatto che lo stesso possa diventare uno strumento per ridurre i diritti dei lavoratori:
“All’interno della banche ma credo valga anche per altre aziende, lo smart working ha diviso, ha creato gruppi contrapposti, di dirigenti” ha detto durante la trasmissione Omnibus in onda su La7.
“Il primo gruppo è rappresentata soprattutto da quei dirigenti che vorrebbero un ampissimo utilizzo del digitale e in questo caso un ampissimo utilizzo anche dello smart working. Quindi, digitale e smart working cammineranno insieme. Il secondo gruppo, come nelle migliori tifoserie, Curva Sud contro Curva Nord, è rappresentato da quei dirigenti che hanno come unico obiettivo quello di vendere. Vendere prodotti finanziari, servizi, quelli che amano con il contatto fisico con la clientela perché estremamente utile per raggiungere i loro obiettivi”
E ha aggiunto:
“Se il sindacato non sarà attento e reattivo, lo smart working potrà diventare uno strumento per ridurre i diritti dei lavoratori, per tentare di emarginarli dalla vita aziendale e, soprattutto, per ottenere, da parte delle aziende, risparmi di ogni genere con tagli dei costi indiscriminati. Saranno quindi i vertici delle aziende a decidere, ma certamente il sindacato dovrà svolgere un ruolo di tutela e di garanzia e non quello di semplice spettatore”.