di Philippe Gräub  (UBP)

Obbligazionario: per il secondo semestre cauti sui tassi e positivi sul credito

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La tanto attesa decisione della Fed sul tapering sarà uno degli annunci principali che gli operatori di mercato dovranno monitorare nell’ultima parte dell’anno. Il focus rimarrà sui dati, poiché aiuteranno a determinare se l’economia statunitense avrà compiuto gli ulteriori progressi sostanziali richiesti dalla Fed prima di fare qualsiasi annuncio sulla riduzione degli acquisti di asset.

Ci aspettiamo che la Fed prenda una decisione sul tapering nei prossimi mesi, in particolare perché prevediamo che miglioreranno ulteriormente i dati del mercato del lavoro, dato che la scadenza dei rafforzati sussidi di disoccupazione incentiverà le persone e le costringerà a cercare di nuovo un’occupazione.

In previsione di questa svolta della Fed, continuiamo a rimanere cauti sui tassi di interesse. Con l’avvicinarsi della decisione sul tapering, pensiamo che gli investitori rivolgeranno la loro attenzione al ciclo di rialzo dei tassi, in particolare alla parte anteriore della curva. Questo potrebbe significare che il trend di crescita visto all’inizio dell’anno difficilmente si ripeterà, mentre la Fed cerca di gestire i rischi di inflazione e si muove gradualmente verso il rialzo dei tassi.

Anche se è probabile che nei prossimi mesi le banche centrali diventino meno dovish, rimaniamo positivi per quanto riguarda i mercati del credito, confortati dal miglioramento dei fondamentali e dagli impressionanti utili aziendali, che confermano la forza dell’attività economica che stiamo osservando a livello macro.

Dato che la Fed non è così tanto dietro la curva con la guidance sui tassi, si riduce uno dei principali rischi di coda che preoccupava gli investitori, ovvero un aumento persistente dell’inflazione nel medio termine. Ciò è dovuto al fatto che, nell’ultimo messaggio, la Fed si è mostrata intenzionata a non lasciare che l’inflazione sfugga di mano, aumentando così la probabilità che qualsiasi pressione inflazionistica sia solo transitoria.

L’altro grande rischio di coda per la seconda parte del 2021 è rappresentato dalla comparsa di una variante Covid più contagiosa e letale, con una conseguente pausa o inversione del processo di riapertura. Se da un lato la variante Delta è stata chiaramente fonte di preoccupazione dato il crescente numero di casi nel Regno Unito, dall’altro i dati di ospedalizzazione e di mortalità sono stati molto più incoraggianti, mostrando come il vaccino stia prevenendo malattie gravi causate da questa variante, il che dovrebbe portare ad un impatto macro limitato. Inoltre, altri Paesi e regioni stanno raggiungendo gli Stati Uniti e il Regno Unito in termini di distribuzione del vaccino, come recentemente osservato nell’Eurozona. Questo dovrebbe aiutare a gestire le conseguenze di un’altra ondata di Covid-19.

Ci aspettiamo che i mercati del rischio si concentrino sul percorso di crescita economica globale, che ora dovrebbe superare il trend pre-Covid. La nostra fiducia nella ripresa rimane intatta, non solo grazie alla maggiore fiducia dei consumatori, ma anche grazie alla crescita delle spese in conto capitale, che prevediamo sarĂ  supportata sia dal settore privato che da quello pubblico, mentre le aziende e i governi si mettono al passo con le trasformazioni digitali e verdi in atto.

Questo è un contesto in cui i segmenti del mercato con beta più elevato possono sovraperformare e in cui può esserci una compressione del credito. Gli spread high yield dovrebbero trarre vantaggi man mano che i settori più duramente colpiti dalla pandemia iniziano a riprendersi, mentre il debito finanziario subordinato dovrebbe fornire un’opportunità interessante, dati i solidi fondamentali del settore bancario e la resistenza dei guadagni durante la pandemia.