Recovery: sanzioni a chi rifiuta il Pos. Plaudono associazioni consumatori, ma invitano ad azzerare commissioni
Il Governo, nella road map delle riforme legate al Recovery plan, prevede sanzioni amministrative contro gli esercenti che rifiutano pagamenti col Pos.
“Non ci crediamo finchè non lo vediamo, o meglio fino a che non diventerà legge dello Stato con tanto di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale”, commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori (Unc). “Già in passato abbiamo assistito ad annunci poi rivelatesi solo fake news. Il massimo è stato con il Governo Conte II, che nel dl fisco, il decreto collegato alla manovra 2020, aveva introdotto sanzioni pari a 30 euro, più il 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutato il pagamento elettronico. Dopo le proteste dei commercianti e degli esercenti, in fase di conversione del decreto, le sanzioni sparirono” ricorda Dona.
Plaude anche il Codacons per l’inserimento nella road map del Governo sulle riforme legate al Recovery plan di sanzioni per chi rifiuta i pagamenti con Pos. “Da sempre abbiamo sostenuto come le norme entrate in vigore in Italia e che obbligavano esercenti e professionisti a dotarsi di Pos fossero del tutto inutili, perché mancavano sanzioni nei confronti di chi rifiutava pagamenti con carte o bancomat”, spiega il Codacons che “chiede però al Governo di azzerare le commissioni interbancarie a carico dei commercianti, balzelli che rappresentano la causa dell’ostruzionismo ad oltranza degli esercenti”.
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