Assicurazioni: Ivass, nell’anno della pandemia bene le polizze unit e index linked
Nell’anno della pandemia, le polizze vita tradizionali (ramo I) e le polizze unit e index linked (ramo III) rappresentano il 94% del comparto vita (i più rappresentativi del comparto vita in Italia). Una tendenza messa in evidenza dall’Ivass che oggi ha pubblicato il “bollettino Statistico – polizze vita tradizionali, unit e index linked: l’andamento 2015/2020”.
Nel dettaglio, se i premi delle polizze vita tradizionali, pari a 65,7 miliardi di euro nel 2020, dopo la crescita nei due anni precedenti, si sono ridotti del 9,5% rispetto al 2019, nello stesso periodo quelli della raccolta delle polizze unit e index linked crescono del 5,7% e raggiungono i 29,6 miliardi di euro.
Il risultato del conto tecnico 2020, al netto della riassicurazione, mostra per le polizze vita tradizionali
un utile di 2.178 milioni di euro, con un’incidenza del 3,3% sui premi lordi (era il 6,8% l’anno precedente). Le polizze unit e index linked registrano un utile di 338 milioni di euro, pari all’1,1% dei premi lordi (2,9% nel 2019).
Breaking news
A settembre, il fatturato dell’industria italiana ha subito una flessione sia in termini congiunturali che tendenziali, segnando il quinto calo consecutivo. I dati mostrano una diminuzione dello 0,3% in valore e dello 0,1% in volume rispetto al mese precedente, mentre su base annua il calo è del 5,7% in valore e del 4,7% in volume.
Le borse di Hong Kong e Shanghai terminano il mese di novembre con risultati contrastanti. Nonostante le incertezze economiche, l’indice Hang Seng vede una crescita costante nel 2023, mentre Shanghai registra un leggero aumento mensile.
Il Prodotto Interno Lordo (PIL) della Svizzera ha registrato una crescita dello 0,2% nel terzo trimestre, un rallentamento rispetto al trimestre precedente. Il Ministero dell’Economia ha confermato i dati precedenti, indicando che il calo è dovuto a una diminuzione dei consumi delle famiglie e degli investimenti nelle costruzioni, oltre a un rallentamento nel settore chimico-farmaceutico.
Il MoU si propone di effettuare attività di ricerca e sviluppo nelle aree geografiche di comune interesse, inclusi alcuni Paesi coinvolti dal Piano Mattei