Il panorama che potrebbe stagliarsi all’indomani delle elezioni federali in Germania sarà molto più incerto rispetto al passato. Secondo i sondaggi, nessun partito potrà chiaramente imporre un chiaro predominio sui suoi due principali contendenti, dal momento che nessuna formazione fra Cdu-Csu, Spd e Verdi supererebbe oltre il 25% dei voti.
In Germania (come avevamo visto nel dettaglio in questo precedente articolo) l’assegnazione dei seggi viene stabilità su base proporzionale e le alleanze parlamentari che consentono l’elezione del nuovo cancelliere avvengono nelle settimane successive al voto. Nello scenario più prevedibile, le maggioranze che potrebbero consentire l’avvio di un nuovo governo sarebbero particolarmente numerose.
Elezioni Germania: l’asse “rosso-verde-rosso”
Fra gli scenari inediti che potrebbero presentarsi, in seguito al previsto exploit dei Verdi, è la possibile estromissione dei cristiano democratici in un governo che partirebbe dalla sinistra estrema (Die Linke), passerebbe per i socialisti (Spd) e andrebbe a terminare il suo orizzonte con i Verdi. La leader degli ecologisti, Annalena Baerbock, ha già fatto sapere che si alleerebbe “preferibilmente con la Spd”. Maggiori, infatti, sarebbero gli spazi di convergenza sull’agenda climatica fra Verdi e socialisti, che non fa i primi e la Cdu, decisamente più moderata sul tema (qui il confronto tv).
La stessa Baerbock, tuttavia, non sembra aperta ad un governo con la Linke: “Il prossimo governo deve finalmente portare avanti una politica estera attiva ed europeista… in questa tutti i partiti che partecipano all’esecutivo sostengano pienamente le responsabilità europee”.
La sinistra radicale, al contrario, propugna il superamento della Nato ed è sempre stata critica sulle missioni militari all’estero cui la Germania ha preso parte. Il leader dell’Spd, Olaf Scholz ha chiesto alla Linke di moderare tali posizioni invocando “un chiaro riconoscimento della Nato e dell’Ue”. Ma il capogruppo della sinistra al Bundestag ha rivendicato, in un’intervista, i contenuti del programma ricordando che “le coalizioni vengono negoziate in base ai risultati delle elezioni”. Nessun partito della possibile alleanza “rosso-verde-rosso”, comunque, ha ancora escluso esplicitamente l’ipotesi di collaborare, limitandosi a mettere i paletti sui contenuti.
Il punto sugli ultimi sondaggi
Secondo l’ultimo sondaggio Kantar, i socialisti hanno confermato il proprio trend positivo con un consenso del 25%, davanti alla Cdu-Csu, in calo al 21% e ai Verdi in crescita al 19%. Un altro sondaggio mandato in onda dalla Ard, vede in testa l’Spd al 25% seguito dalla Cdu-Csu al 20% e dai Verdi al 16%.
Infine, l’aggregatore di sondaggi di Politico conferma il medesimo ordine del podio, con percentuali leggermente diverse: 24%, 21%, 17%.