Fisco: cartelle esattoriali, la maggioranza non supera i 300 euro. Come e quando pagare
Dopo la tregua di Ferragosto, il 1° settembre l’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha ripreso l’attività di notifica di cartelle esattoriali e altri atti (dalle ipoteche ai pignoramenti, compresi quelli di stipendi e pensioni) rimasti fermi dall’8 marzo 2020 per le moratorie concesse a causa dell’emergenza Covid.
Mentre indiscrezioni stampa non escludono nuova possibile nuova proroga, l’Agente di riscossione ha inviato le prime notifiche per la cartella di pagamento o altri atti della riscossione, dopo l‘iscrizione a ruolo. La notifica può essere eseguita, in base alla tipologia di atto, anche mediante invio di raccomandata con avviso di ricevimento e con Posta elettronica certificata (PEC).
Si parla di di quattro milioni di cartelle affidate all’agente di riscossione. Di queste- rivela l’ANSA – la grande maggioranza delle cartelle di pagamento non supera i 300 euro: il 60% del totale è al di sotto dei 500 euro mentre solo il 10% delle cartelle supera i cinquemila euro
Le scadenze delle cartelle esattoriali
La conseguenza pratica più immediata dello stop alla sospensione, dopo le proroghe susseguitesi nel corso degli ultimi mesi, si avrà il 30 settembre 2021, data entro la quale bisognerà versare tutte le rate scadute nel periodo di sospensione nel seguente ordine:
- subito i pagamenti e/o ripresi i piani di rateizzazione relativi alle cartelle e avvisi già scaduti prima dell’8 marzo 2020 (21 febbraio per i comuni della «zona rossa»);
- entro il 30 settembre 2021, dovranno essere versati rate e pagamenti sospesi e relativi al periodo che va dall’8 marzo al 31 agosto 2021.
Per i pagamenti entro questi nuovi termini di scadenza sono ammessi cinque giorni di tolleranza. Per questo motivo, per la scadenza del 31 agosto 2021, il pagamento era fissata per il 6 settembre 2021.
Per coloro che invece sono in regola con i versamenti delle rate del 2019 e del 2020, il termine “ultimo” per pagare quelle in scadenza nel 2021 è differito al 30 novembre, pertanto con i cinque giorni di tolleranza il pagamento dovrà avvenire entro il 6 dicembre 2021.
I piani di rateizzazione
Per i piani di dilazione il pagamento delle rate in scadenza dall’8 marzo 2020 deve essere effettuato entro il 30 settembre 2021, versando almeno un numero di rate sufficiente a evitare la decadenza degli stessi, fissata in dieci rate anche non consecutive dal decreto Ristori (Dl 137/2020). Mantengono invece l’originaria data di pagamento le rate con scadenza successiva al 31 agosto 2021.
I contribuenti che non riescono a pagare quanto dovuto in un’unica soluzione possono chiedere la rateizzazione del debito e avvalersi, in questo particolare momento, delle agevolazioni introdotte dal decreto Ristori (Dl 137/2020) fino al 31 dicembre 2021.