Pensioni: peggiora lo stato di salute del sistema italiano. Il confronto con gli altri paesi
L’Italia si colloca al 31esimo posto per lo stato di salute del suo sistema pensionistico. E’ ciò che rileva il Global Retirement Index 2021 di Natixis Investment Managers, analizzando ben 18 indicatori di performance del benessere dei pensionati, raggruppati in quattro sottoindici che forniscono informazioni sulle caratteristiche che stanno guidando i cambiamenti nelle prospettive di pensionamento a livello nazionale.
Cosa dice lo studio
Queste quattro aree tematiche sono, nello specifico: gli strumenti per vivere agevolmente in età pensionabile; l’accesso a servizi finanziari di qualità per aiutare a preservare i propri risparmi, valorizzare e massimizzare il reddito; l’accesso a servizi sanitari di qualità; e la qualità della vita, compreso un ambiente sano e sicuro in cui vivere. L’indice calcola la performance relativa di ogni paese su ognuno di questi criteri, ottenendo un punteggio variegato che fornisce uno strumento comparativo per valutare la sicurezza della pensione su scala globale.
Ebbene, a livello globale, i primi sette paesi in classifica hanno conservato le stesse posizioni per il secondo anno consecutivo. Islanda, Svizzera e Norvegia rimangono sul podio, seguiti da Irlanda, Paesi Bassi, Nuova Zelanda e Australia. Nel frattempo, la Germania e il Canada hanno invertito i piazzamenti, passando rispettivamente all’ottavo posto e al decimo. La Danimarca rimane stabile al nono.
Per il terzo anno consecutivo, il Nord America ha il punteggio più alto tra tutte le macro-aree geografiche a livello globale (al 72%). Il Nord America domina la classifica generale grazie alla leadership raggiunta per entrambi i sottoindici relativi a Finanze e Benessere materiale e al secondo punteggio più alto nei sottoindici che misurano Salute e Qualità della vita.
E l’Italia? Il nostro paese perde un posto nella classifica generale quest’anno, attestandosi adesso alla 31° posizione. Il risultato complessivo è leggermente più basso rispetto alla rilevazione dell’anno scorso e questo a causa di un lieve peggioramento registrato nei segmenti relativi all’andamento delle condizioni finanziarie in età pensionabile e alla Salute e Qualità della vita. Ma non solo. Anche per quanto riguarda l’andamento del segmento Finanze, l’Italia ha registrato una riduzione dei punteggi negli indicatori che misurano le sofferenze bancarie, la dipendenza degli anziani, la pressione fiscale, il tasso di interesse e l’indebitamento pubblico. L’Italia inoltre vede anche diminuire il proprio punteggio nel sottoindice relativo alla Salute, a causa di punteggi più bassi in tutti e tre gli indicatori relativi a questo specifico criterio. In particolare, l’aspettativa di vita in Italia è scesa, passando dal quinto posto dell’anno scorso all’ottavo di quest’anno. Anche nel sottoindice della qualità della vita, il punteggio dell’Italia diminuisce leggermente rispetto all’anno scorso, anche se guadagna comunque un posto nella classifica relativa.
“I dati che emergono vedono l’Italia accusare ancora delle code dell’epidemia ma al tempo stesso si rileva un miglioramento sull’uguaglianza della distribuzione del reddito che prelude ad un importante passaggio che vede l’individuo più attivo nelle decisioni alla base dei propri investimenti – sottolinea Antonio Bottillo, Country Head ed Executive Managing Director per l’Italia di Natixis Investment Managers – In particolare, diversi, sono i segnali che vanno nella direzione di costruirsi una pensione sicura”.
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Seduta in calo per il Ftse Mib, con lo stacco del dividendo per 10 big di Piazza Affari. Domani i salari Bce, mercoledì Nvidia
OVS ha recentemente acquistato 256.510 azioni proprie nell’ambito del suo programma di riacquisto, rappresentando lo 0,088% del capitale sociale. L’operazione è stata effettuata a un prezzo medio di 2,8573 euro per azione. Attualmente, OVS detiene il 15,8790% del proprio capitale sociale. Nonostante l’acquisto, il titolo OVS ha registrato una flessione del 2,16% in borsa, stabilizzandosi a 2,896 euro per azione.
Gli investitori osservano attentamente le mosse della BCE e della Fed, con interventi attesi da Christine Lagarde e Jerome Powell. I principali indici americani, tra cui Dow Jones e Nasdaq, mostrano stabilità, mentre l’attenzione si concentra su Tesla e le nuove normative di Trump sulla guida autonoma.
Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.