Mercati

JPMorgan: istituzionali stanno virando da Bitcoin a Ethereum

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Una nota di JPMorgan inviata ai clienti lo scorso fine settimana ha messo in guardia il mondo delle criptovalute sulla perdita di attrattiva del Bitcoin:

“C’è una forte divergenza nella domanda” fra i future sul Bitcoin e quelli su Ethereum, ha messo in luce la banca d’affari americana. Questo testimonierebbe come gli investitori istituzionali si stiano sempre più orientando verso la principale moneta concorrente di Bitcoin.

“Questa è una battuta d’arresto per Bitcoin che deriva da una domanda debole da parte degli investitori istituzionali, i quali tendono ad usare il mercato regolamentato dei futures (CME) per esporsi alla regina delle cripto”, ha scritto JPMorgan. “Ciò indica una domanda molto più sana per Ethereum rispetto al Bitcoin da parte degli investitori istituzionali”, hanno concluso gli analisti.

Bitcoin, le novità non sono finite

Se lo smart money rappresentato dagli investitori istituzionali si sta spostando verso Ethereum, il trend potrebbe presto estendersi anche al resto della comunità crypto, che già da tempo si sta progressivamente orientando su questo progetto blockchain. A inizio anno la capitalizzazione di mercato della regine delle criptovalute , infatti, rappresentava il 70% del totale del mercato, mentre oggi (28 settembre) si è già ridotta al 42% secondo Coinmarketcap.
Nel frattempo, la quota di Ethereum è cresciuta dall’11 al 18,4% (ma era arrivata a superare il 20% nel corso dell’anno).

Contro i consumi energetici del Bitcoin si sta muovendo da alcuni mesi la Cina, che rimane la principale patria del mining mondiale. Il progetto è quello di condurre ordinatamente queste attività verso una progressiva chiusura, dal momento che la Cina vede il mining come un importante ostacolo sul cammino della carbon neutrality.
Difficilmente il protocollo Bitcoin verrà aggiornato per ridurre il suo impatto ambientale; al contrario si attende entro l’anno l’avvio di Ethereum 2.0, che dovrebbe comportare, fra le altre cose, un drastico alleggerimento del consumo energetico di questa blockchain.