N26, una challenger bank attiva anche in Italia, ha pagato una multa da 4,25 milioni di euro in Germania per presunte mancanze sui controlli anti-riciclaggio riscontrate dall’autorità di vigilanza Bafin. La sanzione è stata inflitta lo scorso luglio, ma è stata resa nota solo mercoledì 29 settembre. Una nota della società ha chiarito che la multa è collegata alla tardiva segnalazione di una cinquantina di operazioni sospette nel 2019 e nel 2020.
Dal 2019, N26 era stata sollecitata per due volte dalla Bafin, con l’invito ad incrementare le misure di prevenzione contro il riciclaggio di denaro. Lo scorso maggio la Bafin aveva chiesto alla banca online di “correggere le carenze sia nel monitoraggio IT che nella due diligence dei clienti” e a “garantire di avere personale, risorse tecniche e organizzative adeguate per rispettare i suoi obblighi ai sensi della legge antiriciclaggio”
“Tutte le misure volte a migliorare le segnalazioni di attività sospette sono state implementate all’inizio di quest’anno”, ha detto N26, in una dichiarazione che intende sottolineare come le problematiche riscontrate in passato siano state risolte. La società prende “molto seriamente la responsabilità nella lotta contro la crescente minaccia del crimine finanziario globale, e nella prevenzione del riciclaggio di denaro.
N26 considerata una delle fintech più importanti del panorama bancario europeo: nel suo ultimo round di finanziamenti datato 2020 la banca aveva raggiunto una valutazione di 3,5 miliardi di euro. Dal 2013 la società ha ricevuto 800 milioni di euro in finanziamenti da investitori come Tencent.
Lo scorso gennaio la società ha annunciato il traguardo dei 7 milioni di clienti nei 25 Paesi europei in cui è attiva, più gli Usa; circa un anno prima i clienti erano 5 milioni. Secondo un survey condotto da Forbes, N26 era risultata la migliore banca in termini di soddisfazione dei clienti su scala globale e anche in Italia.