Dagli addetti ai lavori è stata definita la nuova frontiera del FinTech. Si tratta della cosiddetta ‘embedded finance‘ (finanza integrata). Ma di cosa si occupa, cosa significa e come si evolvono i servizi finanziari?
Si parte dal paradigma di ‘Banking-as-a-Service’. Uno dei motori, forse il più importante, sta nel concetto di ‘Banking-as-a-Service’ (BaaS): un paradigma nuovo che irrompe nel settore bancario e che può rappresentare un’opportunità di sviluppo ed evoluzione per le banche. Un modello creato attorno alla tecnologia delle Api (Application Programming Interface) che, come sintetizzano e spiegano gli esperti dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, rappresenta un insieme di funzioni e procedure che consentono ad una applicazione di accedere a funzionalità, dati e/o audience di altre applicazioni o altri servizi digitali. Un modello in cui la banca tradizionale diventa un po’ la ‘dispensatrice’ di servizi e prodotti finanziari attraverso nuovi canali.
In un report curato da Deloitte dal titolo “Demystifying Banking as a Service” si spiega in cosa consiste questo modello, perchè è importante e come funziona. In particolare, spiegano gli esperti, il Banking as a Service (BaaS) è la fornitura di servizi e prodotti bancari tramite distributori terzi. Insomma, la banca continua il suo percorso di digitalizzazione e ogni attività vive di vita propria (o quasi). Nell’integrare business non bancari con una infrastruttura finanziaria regolamentata, le offerte di BaaS si tradurranno in nuove proposte specializzate, facendole approdare più velocemente sul mercato.
Secondo Deloitte, il Banking as a Service sta di fatto riconfigurando la catena del valore in ambito bancario permettendo ai distributori terzi di offrire prodotti e servizi finanziari. In particolare, le banche stanno integrando il mondo FinTech o altri fornitori di servizi e prodotti finanziari nel percorso bancario, mentre le società non finanziarie stanno integrando a loro volta i prodotti bancari nei propri servizi. Un tema che rappresenta una delle nuove frontiere del FinTech e prende forma dall’unione tra un fornitore di servizi non finanziari – come, ad esempio, un servizio di car sharing o di food delivery – e un servizio finanziario (avvio dei pagamenti, stipulazione assicurazioni o richiesta prestiti).
L’offerta si evolve e ne trae vantaggio il cliente. Uno scenario che cambia e si evolve rappresenta una opportunità da cui può trarre vantaggio l’esperienza del cliente bancario diventato sempre più esigente. Proprio poiché le banche continuano a sfruttare lo slancio del ‘digital banking’, dovrebbero prestare attenzione a “umanizzare” l’esperienza bancaria. Questo potrebbe non solo appagare maggiormente il cliente, ma anche costruire e tessere relazioni più forti, soprattutto con i consumatori più giovani.
In un secondo report sempre a cura di Deloitte si pone l’accento sul fatto che la pandemia continui a rimodellare le scelte, le preferenze e i comportamenti bancari dei consumatori (nel report il riferimento è a quelli statunitensi).
Un sondaggio mostra come i consumatori continueranno a utilizzare i canali digitali per semplici attività legate alle transazioni, ma molti consumatori desiderano modelli d’interazioni high-touch per prodotti e servizi più complessi, come mutui e consulenza finanziaria. “Soddisfare il bisogno latente di contatto umano dei consumatori nei canali digitali è una vera opportunità per le banche – osserva Paolo Gianturco, Business Operations e Fintech Team leader di Deloitte -. I consumatori più giovani intervistati dimostrano una preferenza sia per i canali fisici sia per quelli digitali. Tuttavia, si mostrano meno soddisfatti dalle loro banche tradizionali e per questo con loro si corre anche un rischio maggiore che cambino. In generale, sono anche più aperti ai prodotti finanziari delle banche esclusivamente digitali e delle grandi aziende tecnologiche”.
È un contesto che muta e che offre alle banche un’opportunità unica: le banche dovrebbero sfruttare lo slancio nell’uso dei canali digitali e cercare di migliorare l’esperienza del cliente grazie a un mix innovativo di caratteristiche umane e digitali. “Sebbene il digital banking abbia sempre simboleggiato un qualcosa di conveniente in termini di costi, tradizionalmente è sempre mancato il contatto umano. Di conseguenza, molti ritengono che generare fiducia in un contesto digitale sia più difficile – spiegano da Deloitte -. La pandemia ha però fornito alle banche l’opportunità di poter ‘fondere’ questi due aspetti: il contatto umano nelle loro interazioni digitali con i clienti”. Un esempio? La possibilità di consentire ai clienti di collegarsi con i professionisti o consulenti della banca tramite videochiamate. Un servizio che potrebbe continuare anche dopo la pandemia”.
In arrivo la nuova edizione di FinTech Talks di Deloitte. Di ‘embedded finance’ si parlerà anche nella nuova edizione di FinTech Talks di Deloitte. Anche quest’anno Deloitte, in qualità di partner del FTSFEST 21, organizzerà la sesta edizione del FinTech Talks – FinTech, FinTech Everywhere – un evento, in live streaming e in lingua inglese. L’obiettivo è quello di raccontare le ultime tendenze per il mondo FinTech all’interno dell’ecosistema italiano, grazie al contributo di key speaker internazionali, che affronteranno temi come De-Fi, Cloud e quello dell’Embedded Finance (appunto). A questi temi si affiancheranno quelli più legati all’innovazione tecnologica, partendo dalle nuove possibilità portate dal Cloud per arrivare all’esplosione della Finanza Decentralizzata (De-Fi). Per registrarti all’evento, clicca qui: https://cloud.marcom.deloitte.it/fintechfintecheverywhere.