Senza perdere tempo dopo le elezioni di domenica il governo Draghi ha presentato il progetto di delega per la riforma fiscale. Nel dettaglio il governo ha fatto proprie le conclusioni del Parlamento sulla riforma dell’Irpef, pubblicate a fine giugno, e ha deciso di includere nella proposta di legge delega anche la revisione degli estimi catastali, fortemente avversata dalla Lega. Attese novità anche sul fronte dell’Iva e sul cuneo fiscale. L’obiettivo generale del governo è quello di ridurre le tasse per il ceto medio e di contrastare l’evasione fiscale.
Una volta ricevuta la delega dal Parlamento, il governo potrà esercitarla nel giro di 18 mesi.
Riforma del catasto, nessuna ulteriore imposta
Il premier, Mario Draghi, ha ribadito in conferenza stampa che nulla cambierà in termini di oneri sui contribuenti in seguito all’aggiornamento del catasto: “Nessuno pagherà di più o di meno”, ha affermato, aggiungendo in seguito che il contribuente non si accorgerà di nulla in seguito a tale provvedimento.
“Non è revisione del catasto ma una riformulazione, il governo si impegna ad accatastare tutto quello che non è accatastato, terreni, abitazioni, e procede a una revisione delle rendite catastali adeguandole alle rendite di mercato”, ha affermato Draghi, “a parte che ci vogliono 5 anni [per completare il processo Ndr.] ma il governo si impegna che nessuno pagherà di più o di meno, le rendite restano invariate“.
Riforma fiscale, il nodo Irpef
Per quanto riguarda l’attesa riforma dell’Irpef viene confermata l’intenzione di ridurre gradualmente le aliquote medie «anche al fine di incentivare l’offerta di lavoro e partecipazione al mercato del lavoro, con particolare riferimento ai giovani e ai secondi percettori di reddito, nonché l’attività imprenditoriale e l’emersione degli imponibili». Nell’ottica della progressività, si punta anche a ridurre gradualmente «le variazioni eccessive delle aliquote marginali».
Un altro degli obiettivi indicati dal governo è quello del riordino delle deduzioni dalla base imponibile e delle detrazioni dall’Irpef «tenendo conto della loro finalità e dei loro effetti sull’equità e sull’efficienza dell’imposta».
L’obiettivo, fra gli altri, è rendere meno confusionaria la selva di imposte sostitutive, in modo da creare un “sistema che più efficiente e meno distorsivo”, ha affermato il ministro dell’Economia, Daniele Franco.
Per quanto riguarda i redditi da lavoro la rimodulazione delle aliquote sarà volta a “ridurre il cuneo fiscale che in Italia è relativamente elevato: per un lavoratore di reddito medio è di 5 punti superiore a quello della media europea”. “Larga parte del cuneo è imputabile all’imposta sulle persone fisiche”, ha aggiunto il ministro Franco. Le aliquote medie, dunque, andrebbero incontro ad una progressiva riduzione.
La riduzione dell’Irpef è però legata alla necessità di reperire altre risorse per fare fronte alla riduzione che sarà graduale negli anni.
Attesa una revisione dell’Iva
E’ prevista, inoltre, la rimodulazione dell’Iva con particolare riferimento al recupero delle risorse derivanti dall’evasione di quest’imposta. Un intervento sull’Iva potrebbe portare ad un aumento dell’imposta per alcune categorie di beni, ed ogni modifica che porti ad un rialzo delle tasse è però da valutare con cura.