Il Financial Times incorona l’Italia come il primo paese europeo colpito dalla pandemia, che sta cambiando marcia nel percorso di ripresa. Tutto questo grazie ad un ampio programma di vaccinazione, a robusti investimenti e alle esportazioni in espansione.
È questa la sintesi di un articolo sul nostro Paese, in cui si ricorda che per fine anno le attese sono per un rimbalzo del Pil del 6% quest’anno, molto più forte del 4,5% previsto in aprile.
Il quotidiano britannico sottolinea che, come rilevato da consensus “la crescita economica dell’Italia ha avuto il più grande rialzo di qualsiasi altro Paese del G7 negli ultimi cinque mesi“. E citando le analisi degli economisti, sostiene che la nostra economia viaggia al momento “col vento in poppa”.
Si tratta di “un cambiamento marcato per un Paese che ha sofferto anni di stagnazione economica, trascinando il tenore di vita al di sotto della media Ue” e che secondo economisti potrebbe essere l’inizio di “cambiamenti più duraturi, con l’avvio di un ambizioso programma di riforme finanziate dall’Ue e della spesa pubblica”.
Il miracolo economico è stato possibile, secondo il quotidiano economico, grazie a un robusto programma di vaccinazione e all’introduzione del green pass che ha portato l’Italia ad avere “la seconda più grande” percentuale di persone tra i paesi del G7 che hanno completato il ciclo vaccinale. Il che ha consentito “la riapertura delle attività”, ed un aumento dei consumi delle famiglie, pari al 5,5% nel secondo trimestre. In tutto ciò, secondo gli esperti, l’Italia, infatti è “meno colpita rispetto ad alcuni paesi dall’interruzione della catena di approvvigionamento grazie a una minore dipendenza dalle importazioni di semiconduttori”.
Fattori chiave per la ripresa
Tra i fattori chiave che stanno dando una spinta in più rispetto ai partner europei cruciali sono gli investimenti, che sono stati del 5% superiori ai livelli pre-pandemia nel secondo trimestre, più forti di una contrazione marginale in Germania e di un calo del 4,5% nel Regno Unito.
Un’altra chiave per analizzate il successo italiano arriva dalle esportazioni, che stanno sostenendo il rimbalzo post-pandemia. Nei primi sette mesi dell’anno, il valore delle esportazioni italiane di beni è aumentato del 4 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019, meglio della stagnazione della Germania e della contrazione della Francia.
Guadando al futuro, la transizione verde e digitale potrebbe continuare ad un ritmo molto più veloce se l’Italia otterrà i 205 miliardi di euro dal piano di ripresa “Next Generation” dell’UE.
Si tratta del “più grande impegno dell’UE verso uno stato membro e sarebbe il più grande pacchetto di sostegno dell’Italia dai tempi del piano Marshall dopo la seconda guerra mondiale”.
Resta incognita energia e instabilità politica
Nonostante la stagnazione di agosto (-0,2% mensile) comunicata ieri dall’ISTAT, l’Ocse – ricorda il Financial Times – si aspetta che la produzione economica dell’Italia ritorni ai livelli pre-pandemia entro l’inizio del 2022, più velocemente che nelle stime precedenti e molto più velocemente della ripresa nelle recessioni precedenti – anche se più tardi che nella maggior parte delle economie avanzate.
“Il governo italiano è certamente ottimista”, sottolinea il Ft. “Per quanto buona possa sembrare tutta questa modernizzazione, il sistema politico frammentato dell’Italia ha spesso significato che le riforme iniziate da un governo vengono invertite o abbandonate da quello successivo”, ha detto Nick Andrews, economista della società di ricerca sugli investimenti Gavekal Research.
Naturalmente, rileva sempre il Ft citando alcuni economisti, bisogna essere cauti e continuare a monitorare fattori critici come il costo delle materie prime e dei trasporti.