Il timore che l’Europa possa ritrovarsi spiazzata di fronte a un mancato rispetto dell’accordo sulla Brexit da parte del Regno Unito ha spinto vari stati membri, fra cui l’Italia, a sollecitare la preparazione un piano di rappresaglia commerciale per punire eventuali inadempienze da parte di Londra.
E’ quanto hanno affermato alcune funzionari europei in condizioni di anonimato al Financial Times, riferendosi alla possibile sospensione degli accordi sul commercio al confine fra Irlanda del Nord e Repubblica d’Irlanda, uno dei punti da sempre più contesi fra Londra e Bruxelles. Nel Brexit deal è previsto che vengano condotti controlli sul transito di merci al confine fra Gran Bretagna e Irlanda del Nord, dal momento che quest’ultima è rimasta all’interno del mercato unico europeo per le merci; questo compromesso ha evitato il cosiddetto “confine duro” fra le due Irlande.
Il problema è sorto negli ultimi giorni, dopo che il ministro britannico per la Brexit, David Frost, ha dichiarato che il protocollo sull’Irlanda del Nord sarebbe potuto essere messo da parte ricorrendo all’articolo 16 dell’accordo sulla Brexit. Quest’ultimo, pur concedendo il mancato rispetto del protocollo sull’Irlanda del Nord, autorizza l’Ue a rispondere.
La guerra commerciale che potrebbe venirsi a creare, ha affermato un diplomatico europeo, potrebbe incidere anche sulle forniture di gas ed energia elettrica provenienti dall’Ue, che per il Regno Unito valgono rispettivamente 12 e il 10% del totale. Questa è una delle opzioni che sono state discusse lunedì nel corso di un incontro fra il vicepresidente della Commissione Ue, Maros Sefcovic, negoziatore della Brexit per l’Europa, e i rappresentanti di cinque governi nazionali. In particolare, Francia, Germania e Olanda avrebbero chiesto con maggior forza la creazione di un piano d’azione europeo contro le possibili inadempienze britanniche, con il supporto più defilato di Italia e Spagna.
Fra le altre azioni di rappresaglia sarebbero state discusse anche l’imposizione di dazi sulle importazioni dal Regno Unito e l’ipotesi estrema di chiudere il trattato commerciale negoziato fra Londra e Bruxelles – che ha permesso di limitare le barriere commerciali fra i due blocchi dopo la Brexit.
Oggi, venerdì 15 ottobre, Sefcovic e Frost si sono incontrati anche per affrontare il nodo dell’Irlanda. “C’è una significativa possibilità che Frost chieda la luna”, ha detto al Financial Times un diplomatico, secondo il quale il ministro britannico per la Brexit cercare l’annullamento di tutto del protocollo relativo l’Irlanda del Nord. “Frost sa che sta giocando con il fuoco. Ma quando si gioca col fuoco, ci si brucia. L’Ue ha un’ampia tavolozza di opzioni per colpire il Regno Unito”, ha aggiunto, “per esempio, le forniture di energia”.