Una maggiore cooperazione nel settore dell’energia. Questo, riferiscono fonti diplomatiche, è stato il tema principale dell’incontro tra il ministro degli Esteri Massimo D’Alema e il suo omologo norvegese Jonas Gahr Store, svoltosi l’11 ottobre alla Farnesina. C’è stata infatti una riflessione da parte dei ministri sulla possibilità di un implemento delle forniture di gas all’Italia da parte della Norvegia, anche in un’ottica più allargata di politica comune europea. I due hanno anche affrontato le implicazioni che un eventuale accordo potrebbe avere nei rispettivi rapporti con Mosca. I maggiori fornitori di gas dell’Europa sono proprio la Russia (23 per cento) e la Norvegia (14), seguite dall’Algeria (10 per cento). E tenendo conto delle previsioni di un aumento sostanziale nella domanda di gas da parte del Ue, il colloquio tra D’Alema e Store lascia ben sperare. La presenza italiana nel mare del nord norvegese con Eni risale agli inizi degli anni ‘60 e in modo particolare nel settore del gas naturale, all’inizio del 1997, con la firma di un contratto per l’acquisto di sei miliardi di metri cubi all’anno di gas norvegese per il mercato italiano. Tale gas viene trasportato a Dunkerque e Zeebrugge, sfruttando la capacità esistente nei gasdotti Franpipe e Zeepipe, per poi essere inviato in Italia, attraverso la Francia e la Svizzera. Roma e Oslo, nella comune appartenenza all’Alleanza atlantica e nel comune impegno in varie aree di crisi, nonché nella condivisione di un approccio multilaterale, pongono le basi per una favorevole collaborazione anche su tematiche quali il Medio Oriente, Balcani, Afghanistan e Corno d’Africa. Alla luce dell’impegno di Italia e Norvegia nell’affermazione della pace e dello sviluppo in Europa e nel mondo, le sfide che i due paesi devono affrontare riguardano anche la lotta alla criminalità organizzata e al narcotraffico, nonché nei settori della lotta al terrorismo, della regolamentazione e del controllo dei flussi migratori con l’intento di sviluppare sinergie e complementarietà anche nell’ambito dei fori internazionali (Nazioni Unite, Osce, Consiglio d’Europa, Nato) di cui sono membri. Si rafforza in questo modo, dopo tre anni dal precedente incontro Italia e Norvegia, il dialogo bilaterale tra i due Paesi.
Iscriviti alla Newsletter per rimanere sempre aggiornato sul mondo dei mercati, dell'economia e della consulenza finanziaria.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Abbiamo ricevuto la tua richiesta di iscrizione. Conferma la tua iscrizione facendo clic sul link ricevuto via posta elettronica.
Se vuoi ricevere informazioni personalizzate compila anche i seguenti campi opzionali.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Ti potrebbe interessare
Conto alla rovescia sulla vendita della seconda tranche di Poste Italiane. Cosa sappiamo finora: date e possibili lotti minimi
Cambio di rotta nelle strategie d’investimento degli Asset Manager rispetto agli orientamenti di inizio anno. Per effetto della ripresa delle politiche espansive delle Banche Centrali, la principale novità, nel processo di ricomposizione dei portafogli Private, è data dalla ritrovata centralità dell’azionario. Ma non solo.
La Cina gioca una nuova carta per risollevare i mercati azionari. In un contesto economico segnato dall’incertezza e dall’attesa per ulteriori interventi fiscali, la Banca Popolare Cinese (PBOC) ha annunciato un’iniziativa pesante: la creazione di un facility swap da 500 miliardi di yuan, equivalente a 70,6 miliardi di dollari, destinato a fornire liquidità al mercato.