Mercoledì una nuova proposta di legge patrimoniale ha scosso il dibattito sulla disuguaglianza negli Stati Uniti. Una tassa riservata ai possessori di patrimoni pari o superiori al miliardo di dollari o i cui redditi abbiano raggiunto i 100 milioni l’anno nell’ultimo triennio.
Ad essere colpite sarebbero tutte le plusvalenze, anche quelle non realizzate, relative ad asset pubblicamente scambiabili come azioni e bond, con un’aliquota pari a quella massima prevista per il capital gain: 23,8%.
Patrimoniale Usa, i big della finanza sono favorevoli
Nel corso di un dibattito tenuto presso il Future Investment Initiative Institute in Arabia Saudita, alcuni fra i più noti uomini d’affari si sono espressi sulla proposta lanciata dai democratici Usa. Nel parterre spicca il nome di Ray Dalio, fondatore dell’hedge fund Bridgewater Associates e possessore di una ricchezza stimata da 20 miliardi dollari (secondo Forbes). Nei principi la tassazione equa piace, almeno a parole, ma anche in questo caso non sono mancate le riserve.
“Sì, sosterrei qualsiasi cosa che che venisse poi speso per aumentare la creazione di pari opportunità e maggiore produttività“, ha detto Dalio, rispondendo alla domanda diretta dal moderatore Richard Quest (Cnn). Tuttavia, “non possiamo solo parlare della raccolta di denaro, dobbiamo parlare dell’utilizzo del denaro e di come viene impiegato. Quindi questo fa parte del quadro. Ma sì, se [la nuova tassa] realizza queste cose, la sosterrei. Non sono sicuro che sia così“, ha detto.
Presente al confronto anche il ceo e fondatore di BlackRock, Larry Fink (1,1 miliardi di patrimonio), che sulla nuova Billionaire tax ha dichiarato: “Sarei d’accordo con tutti se potessimo trovare soluzioni per indirizzare il denaro in modo adeguato”. Fink sostiene di pagare il 55% dei suoi redditi in tasse, ma “ho altro ancora da dare”.
Dello stesso avviso anche il ceo di Goldman Sachs, David Solomon, il cui patrimonio è di “soli” 40 milioni e non sarebbe colpito dalla nuova tassa: “Non si può rispondere con un approccio bianco o nero. Dipende su che cosa [questi soldi] vengono spesi”.