Mps ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con un utile netto di 388 milioni di euro, a fronte della perdita di 1,54 miliardi accumulata nello stesso periodo del 2020. A questo risultato hanno contribuito i conti del terzo trimestre, comunicati ieri sera, che si è chiuso con un utile netto di 186 milioni di euro di utile.
Da inizio anno i ricavi della banca toscana sono saliti del 3% a 2,265 miliardi (+6,8% su base pro-forma), grazie ai positivi risultati sul fronte delle commissioni in aumento del 6%, grazie anche al collocamento di prodotti di wealth management per oltre 11 miliardi di euro mentre il margine di interesse, su base pro-forma, è stabile anno su anno e in crescita del 2,5% rispetto al secondo trimestre 2021.
Sul fronte dei costi si registra una diminuzione del 2% anno su anno e del 3,7% rispetto ai tre mesi precedenti nonostante il mancato rinnovo degli accordi sindacali.
Questi numeri hanno permesso di migliorare la situazione patrimoniale: Mps non si attende nessun shortfall di capitale al settembre 2022.
Mps, si studia aumento di capitale
Con riferimento a una possibile soluzione strutturale, come noto, UniCredit e il Tesoro hanno comunicato lo scorso 24 ottobre l’interruzione dei negoziati relativi alla potenziale acquisizione di un perimetro selezionato di asset di Mps.
Pertanto ora l’accesso alla virtual data room è consentito solo ad Amco per la gestione dei crediti deteriorati.
Preso atto della attuale impercorribilità di una “soluzione strutturale” il management di Mps ha avviato colloqui con il Tesoro che, nel confermare il supporto all’attività della banca, ha informato il management di contatti già intercorsi con DG Comp, finalizzati a una proroga della sua presenza nell’azionariato e alle necessarie iniziative sul capitale che la banca dovrà assumere. Tenuto conto di quanto sopra, Mps procederà alla revisione del proprio business plan per il nuovo arco temporale 2022-2026.
Secondo quanto precisa la nota della banca toscana la revisione potrebbe contenere ulteriori elementi di discontinuità rispetto a quanto già ipotizzato in vista delle precedenti discussioni con DG Comp. Tale iniziativa è propedeutica a un aumento di capitale (che secondo fonti di mercato potrebbe essere di circa 2,5 miliardi) da realizzarsi nel 2022, in relazione al quale, sulla base delle interlocuzioni in corso, è ragionevole attendersi il sostegno del Tesoro.