Bye bye a 2.500 navigator. A fine anno, le figure professionali, nate con il reddito di cittadinanza, il cui compito è quello di supportare i centri per l’impiego nella creazione e realizzazione di un percorso rivolto ai beneficiari del Reddito di Cittadinanza, saranno mandati a casa. Il loro contratto, prorogato dal dl Sostegni, scade a fine anno e la legge di bilancio non ne prevede il rinnovo.
Navigator, cosa succede ora
Ad aiutare i beneficiari del reddito di cittadinanza a cercare lavoro saranno i dipendenti dei centri per l’impiego, che intanto le Regioni stanno assumendo cercando di recuperare i ritardi e anche le agenzie per il lavoro privato.
“La decisione del Governo di non confermare i navigator contraddice clamorosamente l’intenzione dichiarata di favorire l’occupazione giovanile. Oltre 2.500 persone, in prevalenza ragazze e ragazzi, con una professionalità’ e una formazione specifica e specialistica, vengono, di punto in bianco, lasciati al loro destino: da persone che aiutavano a trovare lavoro a disoccupati. Una beffa!” ha detto Pierpaolo Bombardieri, segretario della Uil. “Bisogna assolutamente restituire loro una prospettiva occupazionale e la soluzione è a portata di mano. I centri per l’impiego, nel loro impegno per incrociare la domanda e l’offerta di lavoro, devono essere migliorati, modernizzati e rilanciati. Su questo terreno, c’è bisogno di strutture pubbliche efficienti, perché lo Stato non può lasciare nelle mani dei soli privati la gestione strategica del mercato del lavoro: è un compito sociale a cui non può derogare. La naturale collocazione dei navigator, un autentico patrimonio professionale su cui si è già investito, è proprio in quei centri. Sarebbe economicamente insensato e socialmente ingiusto se si sprecasse questa occasione. Non possiamo accettare che si creino nuovi disoccupati”.
Reddito di cittadinanza, le nuove regole
Quella dei navigator è solo un tassello della riforma del reddito di cittadinanza prevista nella legge di bilancio, che ha definito le nuove regole per i beneficiari:
- decadenza dopo due proposte di lavoro congrue rifiutate, senza “comprovato giustificato motivo»”;
- l’offerta è congrua se il lavoro dista “80 km dalla residenza”, o vi si arrivi in 100 minuti con mezzi pubblici. Il vincolo territoriale salta dalla seconda offerta: è congrua da qualsiasi luogo arrivi in territorio italiano.
- quanto al decalage, l’assegno cala di 5 euro al mese dalla prima offerta congrua rifiutata.