Gli inglesi dovranno aspettare almeno fino al 2025 prima che arrivi una valuta digitale della banca centrale del Regno Unito. A dirlo la stessa Bank of England, che si fa in un certo senso portavoce delle altre banche centrali di tutto il mondo, mandando un chiaro messaggio ossia non aspettatevi che le banche centrali emettano presto le loro valute digitali.
Il crescente interesse per le criptovalute ha riacceso le ambizioni di valuta digitale delle banche centrali, ma finora, la maggior parte dei progetti CBDC (Central bank digital currencies) si stanno muovendo ad un ritmo lento. Sulla Cnbc, Garrick Hileman di Blockchain.com sostiene che i CBDC corrono il rischio di essere “massicciamente sopravvalutati e sottodimensionati”.
Valute digitali della banca centrale: cosa sono i CBDC
Un CBDC è una forma digitale di denaro emesso dalla banca centrale. Quelli in sperimentazione sono sostenuti da una banca centrale e rappresentano denaro, responsabilità diretta della banca centrale.
Diverse banche centrali stanno sperimentando i CBDC, anche se la maggior parte sono in fasi molto iniziali, come ha affermato l’economista Eswar Prasad. La tecnologia dietro ogni CBDC dipende dalle scelte del paese e della sua banca centrale. In alcuni casi, i CBDC sono gestiti sulla tecnologia distributed ledger, che è un tipo di database che può memorizzare più copie di record finanziari, come la storia delle transazioni, attraverso più entità. Queste entità possono essere gestite complessivamente da una banca centrale. Tutto ciò differisce dalla blockchain che esiste dietro le popolari criptovalute decentralizzate come il bitcoin, poiché un CBDC sarebbe controllato da una sola entità, una banca centrale. Questo è anche il motivo per cui un CBDC non sarebbe considerato una criptovaluta.
Ci sarebbero diversi potenziali vantaggi se ad esempio la Federal Reserve degli Stati Uniti emettesse un CBDC, dice Prasad. Darebbe “anche ai poveri e ai non bancari un facile accesso a un sistema di pagamento digitale e un portale per i servizi bancari di base”. Prasad prevede anche che potrebbe ostacolare le attività illegali che si basano su transazioni anonime in contanti, come il traffico di droga e il riciclaggio di denaro.
Ma ci sono anche costi potenziali, dice. Una grande preoccupazione di un CBDC è la perdita di privacy.
“Anche con le protezioni in atto per assicurare la riservatezza, nessuna banca centrale rinuncerebbe all’audibilità e alla tracciabilità delle transazioni necessarie per limitare l’uso della sua valuta digitale a scopi legittimi”.
Le mosse delle banche centrali
La Banca dei Regolamenti Internazionali ha stimato in un’analisi del 2021 che l’86% delle banche centrali mondiali sta sperimentano le Central Bank Digital Currency (CBDC). La banca centrale del Regno Unito ha affermato che sta esplorando l’universo delle valute digitali ma la fase di consultazione dovrebbe avvenire il prossimo anno. Ma anche se la BoE decidesse di andare avanti con la moneta digitale proposta, che è stata soprannominata “Britcoin”, è improbabile che arrivi almeno fino al 2025, ha detto la stessa banca centrale. La Svezia, che si è mossa per prima con il progetto CBDC, dice che spera di avere una versione digitale della sua corona entro il 2026.
Il progetto di sperimentazione di una moneta digitale pubblica da parte della Banca di Francia, lanciato lo scorso marzo per 10 mesi, ha prodotto il suo primo bilancio. In totale sono state condotte circa 500 transazioni di titoli di Stato tokenizzati sia nel mercato primario e secondario, con pagamenti Cbdc e fra le banche che hanno partecipato al test, durato 10 mesi, figurano i nomi di BNP Paribas, Crédit Agricole CIB, HSBC e Société Générale.
“Ci stiamo rapidamente muovendo verso un cambiamento fondamentale nell’infrastruttura del mercato post-trade”, ha detto Soren Mortensen, direttore globale dei mercati finanziari di IBM, “questo progetto è andato ben oltre le precedenti iniziative blockchain perché ha testato con successo la maggior parte dei processi del depositario centrale di titoli e della banca centrale, eliminando le attuali fasi intermedie, come la riconciliazione tra gli intermediari di mercato”.
La Federal Reserve degli Stati Uniti rimane esitante nell’iniziare il potenziale sviluppo di un CBDC, ma il presidente Jerome Powell ha detto che la banca centrale sta studiando a fondo la possibilità.
Chi si muove più veloce è la Cina dove la banca centrale sta lanciando una versione virtuale dello yuan in test in diverse province. Gli esperti dicono che la People’s Bank of China sarà probabilmente la prima a lanciare completamente un CBDC. Ma lo yuan digitale della PBOC ha una serie di problemi che lo rendono meno attraente nei paesi occidentali. I critici dicono che è troppo centralizzato e potrebbe essere usato per aumentare la sorveglianza da parte del governo e questo perché, a differenza dei contanti, le transazioni digitali possono essere tracciate online.
Già nel 2014 la Banca Popolare Cinese aveva annunciato la volontà di iniziare ad approfondire la moneta digitale. Successivamente è stato creato il Digital Currency Research Institute con lo scopo di studiare e sviluppare le monete digitali e le tecnologie di blockchain relative. Ora il passaggio in avanti facendo così da apripista.