Nella settimana segnata dalle vendite sul mercato di Elon Musk, il titolo Tesla ha perduto oltre il 15% del suo valore. Un ulteriore colpo è arrivato oggi, venerdì 12 novembre, con un ribasso superiore al 3%. La ragione del nervosismo è semplice: il fondatore della casa automobilistica ha reso nota un’ulteriore vendita di 639.737 azioni, per un controvalore di 687 milioni. Queste si vanno a sommare alle precedenti partecipazioni messe sul mercato, per un controvalore di 5 miliardi di dollari. Il totale delle vendite, finora, vale 5,7 miliardi di dollari.
A motivare la decisione, apparentemente, è stato l’esito di un sondaggio su Twitter che ha costretto Musk a vendere le sue azioni – secondo alcuni gettando dalla finestra centinaia di milioni. Rispetto al prezzo di venerdì scorso, il ceo ha venduto i suoi titoli con uno sconto dell’11%. In assoluto, si tratta di 500 milioni di dollari sciupati in un modo che, a prima vista, non sembra avere molto senso. Secondo l’esito del sondaggio Musk dovrebbe smaltire il 10% delle sue quote in Tesla, il che implicherebbe la vendita di ulteriori 17 milioni di azioni, contro i 5,2 milioni di azioni che ha già venduto.
Il progetto di vendere le sue quote, però, risale allo scorso settembre, secondo un piano di scambio predisposto molto tempo prima che Musk lanciasse il suo sondaggio. Secondo quanto riferisce il Financial Times almeno 1,1 miliardi di dollari in azioni erano in moto nel momento in cui Musk ha lanciato il suo sondaggio.
Dalle comunicazioni ufficiali è emerso anche che il ceo di Tesla ha esercitato alcune opzioni per un valore di 2,3 miliardi di dollari – opzioni che Musk pagò solo 13,4 milioni. Su tutte queste plusvalenze Musk sostiene di aspettarsi un conto con il fisco pari al 50% dei guadagni realizzati.
Secondo il Billionaires Index di Bloomberg, Musk è l’uomo più ricco al mondo con un patrimonio netto di 294 miliardi di dollari.