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Criptovalute, scoperta truffa piramidale: otto persone denunciate

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Una truffa piramidale sulle criptovalute è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Trento. Il nuovo trend in fatto di investimenti vede al primo posto le valute digitali. Ma i cybercriminali son dietro l’angolo. Associazione per delinquere, truffa aggravata, abusivismo finanziario, illecita raccolta del risparmio, falso in bilancio e bancarotta fraudolenta sono i reati iscritti a ben otto persone denunciate dalle Fiamme Gialle di Trento.

Truffe criptovalute: l’indagine delle Fiamme Gialle di Trento

La guardia di finanza ha scoperto due bande criminali dedite alle truffe in criptovaluta. Le indagini sono scaturite dall’analisi ed approfondimento di oltre cento segnalazioni di operazioni sospette e sono state sviluppate anche attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali.

A ideare la truffa piramidale in criptovalute un cinquantasettenne imprenditore di Aldeno (Trento), amministratore di un consorzio mondiale di società operanti nel settore finanziario, con sedi in vari Paesi fra i quali l’Italia, la Slovacchia, il Lussemburgo, il Regno Unito e le Isole Vergini Britanniche. Nel corso delle indagini, i finanzieri hanno rivolto la propria attenzione in particolare ad una Srl con sede legale a Milano, ma operativa a Trento, che a partire dal 2016 ha raccolto da più di mille investitori residenti in tutta Italia ma anche che all’estero oltre 2 milioni e 200mila euro.

La truffa consisteva nel proporre agli ignari investitori un finto progetto finanziario consistente nel “minare” una criptovaluta attraverso l’acquisto di server utili alla coniazione della criptomoneta (cosiddetto mining).
Agli ignari investitori veniva proposto in particolare, secondo le indagini, l’acquisto di server in comproprietà, attraverso il pagamento di 200 euro più Iva (totale 244 euro) per ogni quota, con la promessa che tale “investimento”, avrebbe reso fino a dieci volte il suo valore iniziale, a seguito di quello che il network societario avrebbe incassato.
Per attrarre gli investitori e farli così entrare a far parte del progetto, venivano inoltre illustrate le ideali prospettive di guadagno dell’investimento, connesse oltreché all’incremento di valore della criptovaluta anche a fantomatici “bonus” attribuiti per premiare l’ingresso di tutti quei nuovi clienti che ogni singolo investitore sarebbe riuscito ad associare al network. Inoltre, agli investitori veniva prospettato che tutti i loro investimenti erano garantiti da bond emessi dal gruppo societario internazionale di riferimento. Ovviamente tutto falso.

Truffa con le criptovalute: come tutelarsi

Non è la prima volta che si sente parlare di truffe piramidali con oggetto le criptovalute. Questa estate è stata scoperta in Alto Adige dalla Guardia di Finanza proprio un truffa sul modello di vendita piramidale, paragonabile al tipico «Schema Ponzi», in cui l’investitore consegue dei guadagni solo se riesce a reclutare nuovi aderenti, avente per oggetto la vendita di criptovalute. A farne le spese 3.700 malcapitati che avrebbero fatto, inconsapevoli della truffa, versamenti verso l’estero per circa 11 milioni di euro.

Chi volesse investire nell’universo della moneta digitale tenendosi alla larga dai delinquenti, è bene che conosca tre segnali di avvertimento che riporta il sito Doveinvestire.com. In primo luogo è bene verificare l’esistenza della blockchain. Le criptovalute operano su reti blockchain. Non è necessario sapere esattamente come funziona, ma è necessario sapere che senza di essa i token crittografici non possono esistere.

Diffidate da chi vi dice la blockchain è ‘in sviluppo’ o ‘in procinto di essere rilasciata’ (…) Qualsiasi blockchain legittimo avrà un sito Web di accompagnamento che consente di esplorare o scansionare le transazioni per verificarne l’esistenza.

Digita il nome del token e ‘blockchain explorer‘ o ‘blockchain scan‘ in un motore di ricerca per trovarlo. Se il token ha una propria rete blockchain (o sta operando su Ethereum), dovresti essere in grado di vedere se le cose stanno andando bene lì, con molte attività recenti.

In secondo luogo, occhi aperti quando ci sono suggerimenti degli ‘amici’. Spesso i truffatori promettono ritorni stellari se convinciamo altri nostri amici a seguirci nell’investimento o ci lasciamo “sedurre” da persone poco professionali. Cosa accaduta anche con la truffa scoperta dalla Guardia di Finanza di Trento. Infine è bene sapere che quando si tratta di criptovalute, come in realtà di qualsiasi bene su cui investe, sicurezze non ne esistono.

Non esiste un supercomputer, uno strumento di intelligenza artificiale o una bacchetta magica in grado di garantire qualcosa nel mondo crittografico. Se qualcuno afferma che può rimuovere l’elemento di rischio dalle criptovalute per te, sta cercando di truffarti.