Si avvicina la stagione delle tredicesime. Per i pensionati che la ritirano alle Poste l’operazione scatterà giovedì prossimo, mentre per tutte le persone in quiescenza che la ricevono direttamente sul conto corrente il pagamento è previsto il primo dicembre. I lavoratori dipendenti e quelli privati, infine, riceveranno l’importo entro Natale.
Tuttavia, l’Ufficio studi della CGIA non ha perso tempo e ha già fatto i conti, arrivando alla conclusione che a far festa sarà, in particolar modo, l’Erario.
Entriamo nel dettaglio dei numeri. Secondo gli esperti della CGIA, le tredicesime quest’anno interesseranno 33,8 milioni di italiani: 16 milioni di pensionati e 17,8 milioni di lavoratori dipendenti. In complesso, i beneficiari incasseranno un ammontare lordo pari a 45,7 miliardi di euro.
Se a questo importo sottraiamo gli 11,8 miliardi di ritenute Irpef che finiranno nelle casse dal fisco, nelle tasche degli italiani rimarranno 33,9 miliardi netti.
Grazie alla gratifica natalizia, ovviamente, si spera che a festeggiare siano anche i percettori, i negozianti e le botteghe artigiane. E’ vero che una buona parte di questa mensilità sarà spesa nel mese di dicembre per pagare la rata del mutuo, le bollette, il saldo dell’Imu/Tasi della seconda abitazione e la Tari (tributo per l’asporto e lo smaltimento dei rifiuti), ma è altrettanto auspicabile che la rimanente parte venga utilizzata per rilanciare i consumi natalizi, si legge nella nota della CGIA, i cui si stima che, quest’anno, gli italiani spenderanno per la spesa dei regali natalizi 9 miliardi di euro, una cifra analoga a quella del 2019. Niente a che vedere, tuttavia, con quanto spendevamo prima della crisi 2008- 2009, quando per i regali natalizi gli italiani a dicembre facevano acquisti per quasi 20 miliardi di euro.
Meglio tagliare l’Irpef che l’Irap
In vista della decisione che dovrà prendere il Parlamento in merito a quale imposta destinare il taglio da 8 miliardi di euro, così come previsto dal disegno di legge di Bilancio per il 2022, l’Ufficio studi della CGIA non ha dubbi: la riduzione deve interessare l’Irpef e non l’Irap.
Il taglio dell’Irpef, infatti, eleverebbe le buste paga e le pensioni degli italiani, favorirebbe i consumi e, molto probabilmente, contribuirebbe ad aumentare il fatturato degli artigiani e dei piccoli commercianti che vivono quasi esclusivamente di domanda interna.
Destinare il taglio solo all’Irap, invece, premierebbe le grandi imprese, visto che negli ultimi anni alle piccole e alle micro aziende il peso dell’imposta regionale sulle attività produttive è stato alleggerito significativamente.
In Lombardia il più alto numero di tredicesime pagate
A livello territoriale la Regione che presenta il più alto numero di beneficiari della tredicesima mensilità è la Lombardia: tra lavoratori dipendenti e pensionati, le persone interessate saranno poco più di 6 milioni. Seguono i 3,25 milioni di percettori presenti nel Lazio e i 2,95 milioni residenti in Veneto.