La crisi economica incombe ma non riesce comunque a demoralizzare chi ha deciso di investire sul mattone. Lo si evince in maniera chiara dall’impennata dei mutui acquisto che al momento non si arresta. Ma la situazione sul fronte tassi potrebbe iniziare a cambiare nel corso dei prossimi mesi.
Il mercato immobiliare italiano consolida la ripresa avviata oltre un anno fa. L’inatteso rilancio dell’economia italiana ha riattivato la spinta all’acquisto immobiliare, alimentata dal desiderio di miglioramento della propria condizione abitativa. Così Nomisma secondo cui sono oltre 3,3 milioni le famiglie che hanno deciso di intraprendere la ricerca di una nuova casa, con Milano a guidare la graduatoria. Anche nel 2021 il ricorso al mutuo da parte della domanda risulta essere elevato, raggiungendo nell’ultimo anno, a giudizio degli operatori di mercato, un tasso di copertura delle compravendite del 77%, a fronte del 69% registrato nel 2019.
Ma la crescita dell’Irs (acronimo di Interest Rate Swap) che ha caratterizzato i mesi di settembre e ottobre sembra aver subito una momentanea battuta d’arresto: probabilmente la ripresa dei contagi in tutta Europa sta creando incertezza sulla forza della ripresa dell’Eurozona che potrebbe prospettarsi più lenta del previsto. Di conseguenza, gli operatori di mercato non si aspettano una stretta monetaria imminente, confortati anche dalle rassicurazioni in tal senso da parte della Presidente della BCE Christine Lagarde. Ma un rincaro, dopo anni ai minimi, non è da escludere e la situazione incoraggiante dei tassi applicati ai mutui potrebbe variare, subendo anzi un’inversione di rotta.
Osservatorio MutuiSupermarket.it
Così emerge dall’Osservatorio di MutuiSupermarket.it, il motore di ricerca e comparazione mutui gestito da FairOne S.p.A., secondo cui uno scenario al rialzo sembra inevitabile. La media delle rilevazioni mensili dell’indice di riferimento per i mutui a tasso fisso IRS a 20 anni nel mese di novembre 2021 registra una decrescita dello -0.15% attestandosi a 0.38%. Il Minimo negli ultimi dodici mesi è stato registrato a dicembre 2020: 0.01%. L’analogo indice per i mutui a tasso variabile nel mese di novembre 2021 registra una media di -0.57% in decrescita dello -0.02%. Il Minimo è stato registrato a novembre 2021: -0.57%.
A livello nazionale, dice l’Osservatorio, si nota che la finalità acquisto ha definitivamente surclassato la surroga raggiungendo il 76% del totale complessivo delle domande. In riferimento all’importo, quello maggiormente richiesto va dai 50 ai 100 mila Euro (37%). Per quanto riguarda la fascia d’età, vince quella compresa fra i 36 e i 45 anni (44%). La classe di reddito predominante va dai 1.500 ai 2 mila Euro (30%).
Inoltre, il recente incremento dello spread BTP-Bund potrebbe determinare un aumento dei tassi sui mutui. Nelle ultime settimane inoltre si è osservato un incremento dello spread BTP-Bund che ha superato i 130 punti base a inizio novembre e attualmente viaggia intorno ai 120 punti base contro una media di poco superiore ai 100 punti base durante il periodo estivo. Fortunatamente il funding delle banche è caratterizzato da cicli piuttosto lunghi e quindi non ha risentito in alcun modo di questo aumento che potrà portare ad una crescita dei tassi applicati ai mutui, solo se il livello dello spread btp-bund dovesse stabilizzarsi per un periodo medio lungo, di almeno un trimestre, su livelli pari o superiori a quelli attuali.
I “movimenti delle banche”: ecco le migliori offerte
Quanto alle offerte, Banco BPM ha lanciato il nuovo prodotto Mutuo You Giovani Green, che usufruendo della garanzia del fondo consap arriva ad erogare fino al 100% del prezzo di acquisto per la prima casa. L’offerta è dedicata ai giovani che non abbiano compiuto i 36 anni di età o alle coppie in cui almeno uno dei due richiedenti abbia meno di 36 anni. Contestualmente ha ridotto gli spread da 10 a 15 punti base sia sugli spread dei mutui a tasso fisso che variabile.
Intesa Sanpaolo ha aumentato i tassi fissi fino a 20 punti base, mentre l’aumento degli spread dei mutui a tasso variabile non ha superato i 10 punti base. Credit Agricole ha tagliato gli spread sui mutui a tasso fisso per i giovani fino a 20 punti base mentre per gli over 36 si sono registrati aumenti di spread fino a 15 punti base.
Unicredit ha rimodulato l’offerta a tasso fisso che ha subito in media un aumento di 12 punti base e contestualmente ha eliminato l’offerta di mutui con finalità surroga.