Sale l’interesse delle compagnie italiane nei confronti della Turchia. Il dato, reso noto dalla Tusiad, la Confindustria turca, e rilanciato anche dall’Associazione degli imprenditori italiani all’estero, apre promettenti scenari. Il presidente Aldo Kaslowski dichiara che in questo momento 500 aziende italiane stanno operando in Turchia e che nei primi otto mesi del 2006, 75 marchi italiani hanno investito 3,97 miliardi di dollari. Kaslowski dichiara anche che in questo momento la Turchia è il terzo partner commerciale dell’Italia, con 13,7 miliardi di dollari. Secondo il sottosegretariato per il Commercio estero turco, le aziende italiane che operano attualmente nel Paese della Mezzaluna sono 480, il numero è quasi identico a quello proposto dall’Associazione imprenditori italiani all’estero.
Iscriviti alla Newsletter per rimanere sempre aggiornato sul mondo dei mercati, dell'economia e della consulenza finanziaria.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Abbiamo ricevuto la tua richiesta di iscrizione. Conferma la tua iscrizione facendo clic sul link ricevuto via posta elettronica.
Se vuoi ricevere informazioni personalizzate compila anche i seguenti campi opzionali.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Ti potrebbe interessare
La banca d’investimento ha ripristinato i tagli occupazionali legati ai risultati nel 2022, dopo averli interrotti per due anni a causa della pandemia COVID-19.
Con i mercati azionari in prossimità dei massimi storici, alcuni investitori temono che non sia il momento giusto per acquistare. Si tratta di paure ingiustificate, secondo UBS Global Wealth Management. Uno sguardo alla storia suggerisce che tali rischi sono inferiori a quelli percepiti.
In sei sessioni di fila, Warren Buffet, 94 anni, ha ulteriormente tagliato la sua partecipazione in Bank of America del 15%, portando a circa 6 miliardi di dollari la liquidità ottenuta vendendo azioni del colosso bancario Usa