Nel mese di ottobre i nuovi cantieri edili negli Stati Uniti sono diminuiti del 14.6% a un valore annualizzato e destagionalizzato di 1.486 milioni di unita’. Si tratta del peggior livello di oltre sei anni.
Lo ha annunciato il Dipartimento del Commercio.
Il calo e’ stato nettamente superiore alle attese degli analisti che si attendevano in media una flessione a 1.68 milioni.
Le licenze di costruzione, un indicatore di attivita’ futura, sono scese del 6.3% a 1.535 milioni, peggior livello di nove anni.
Secondo le prime analisi delle banche d’affari di New York, il calo piu’ forte e’ stato registrato nel sud degli Stati Uniti, il che ha rovesciato il rialzo di settembre nella zona. Il mercato immobiliare americano tuttavia e’ ancora in fase di riassestamento, visto che nel Nord-Est (Boston, New York, Washington) i nuovi cantieri edili hanno registrato un’impennata (+31%) dopo il calo del 21.3% a settembre.
Il crollo su fronte edilizio e’ proporzionale, stando alle prime analisi, al livello estremamente alto di case in vendita sul mercato immobiliare Usa delle compra/vendite. L’opinione degli analisti piu’ seri e’ che servira’ parecchio tempo per smaltire tutto l’inventario (cioe’ case e appartamenti in questo momento in offerta) pur considerando il crollo odierno nella costruzione di nuove case.
I sondaggi effettuati con gli homebuilder (costruttori e societa’ edili) danno un sentiment che rimane ai livelli minimi assoluti: l’opinione generalizzata, cioe’ il consensus, e’ che il calo del settore immobiliare continuera’ inesorabile per buona parte del 2007, anche se il tasso sui mutui potrebbe migliorare e i prezzi ad un certo punto dovrebbero assestarsi.