Case: stretta Ue costerebbe 120 mld in 10 anni, almeno 16 milioni gli immobili interessati
La proposta della Commissione Europea di istituire l’obbligo di rinnovo energetico prima della vendita per edifici e abitazioni, avrebbe un costo per i cittadini italiani pari a circa 120 miliardi di euro in 10 anni, e coinvolgerebbe almeno 16 milioni di immobili. Lo afferma il Codacons, che torna ad attaccare la misura al vaglio dell’Unione Europea.
In base ai dati forniti da Enea, in Italia 1 immobile su 3 rientra in classe energetica “G” e di conseguenza, se passasse la proposta dell’Ue, non potrebbe essere né venduto né affittato se non sottoposto a lavori di efficientamento energetico – spiega il Codacons – Questo significa che almeno 16 milioni di abitazioni, escluse le pertinenze, dovrebbero subire lavori di ristrutturazione da qui al 2030, con un costo complessivo per gli interventi di riqualificazione pari a circa 120 miliardi di euro in 10 anni.
Una spesa insostenibile per milioni di famiglie italiane, che da un lato farebbe schizzare alle stelle i prezzi degli immobili, dall’altro aprirebbe contenziosi di natura legale: si pensi al caso di chi eredita un immobile, o ai condomini dove abitano più persone che dovranno trovare un accordo sui lavori da eseguire.
“Chiediamo al Governo italiano di attivarsi per bloccare una misura che rappresenta sotto ogni punto di vista una follia – afferma il presidente Carlo Rienzi – In caso contrario, saranno inevitabili i ricorsi del Codacons per conto dei proprietari di immobili contro un provvedimento che si pone in netto contrasto con la Costituzione Italiana, e che è destinato a decadere davanti alla giustizia”.
Breaking news
Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.