Pfizer: pillola anti-Covid riduce fino all’89% il rischio morte. Efficace anche contro Omicron
Buon notizie per le cure contro il COVID-19 arrivano dalla Pfizer. La nuova pillola messa a punto dalla società farmaceutica Usa ridurebbe il rischio di morte dell’89% e funziona anche contro la variante Omicron.
Pfizer, risultati incoraggianti contro il Covid
Ad annunciarlo è l’azienda farmaceutica americana, che ha reso noto di aver completato il suo studio su 2.250 persone. In particolare, il trial confermerebbe i promettenti risultati iniziali della pillola anti-Covid: il farmaco riduce i ricoveri e i decessi di circa l’89% tra gli adulti ad alto rischio se assunto poco dopo i sintomi iniziali.
Non solo. Uno studio di laboratorio ha inoltre dimostrato che la pillola è efficace contro la variante Omicron. Pfizer ha riferito che se il farmaco viene somministrato entro tre giorni dall’insorgenza dei sintomi, il rischio di ospedalizzazione e di decesso viene ridotto dell’89 per cento. E’ probabile che i risultati dei test accelerino l’iter per l’approvazione della pillola anti Covid da parte della Fda statunitense.
Notizie meno entusiasmanti per la pillola Merck
Notizie meno entusiasmanti arrivano invece dall’antivirale Merck. Secondo l’EMA, l’Agenzia europea del farmaco – che il 25 ottobre aveva avviato la revisione dei dati sul farmaco- l’antivirale orale sviluppato da Merck Sharp & Dohme in collaborazione con Ridgeback Biotherapeutics, ha ridotto il rischio di ricovero o morte nelle persone con Covid-19 a più alto rischio di malattia grave dal 9,7% del gruppo placebo al 6,8% del gruppo dei trattati, quindi in misura inferiore rispetto ai risultati precedentemente emersi. “Le precedenti raccomandazioni rimangono invariate“, puntualizza l’Ema in una nota in cui spiega che “valuterà” questi ulteriori dati “come parte di una domanda di autorizzazione all’immissione in commercio più completa”. L’ente “comunicherà ulteriormente l’esito della domanda attualmente in fase di revisione”.
Anche la pillola di Pfizer, da fine di novembre è sotto esame da parte dell’Ema. L’ente regolatorio Ue ha spiegato, a questo proposito, “che sta esaminando i dati attualmente disponibili” sulla pillola che dovrebbe rappresentare un passo avanti sul fronte delle cure domiciliari, “e avvia questa revisione per supportare le autorità nazionali che potrebbero decidere sul suo uso precoce, ad esempio in contesti di emergenza, prima dell’autorizzazione all’immissione in commercio”.