In attesa della Bce, che si riunirà domani, oggi è il giorno della Fed. È previsto alle 20 italiane l’esito dell’ultimo meeting di politica monetaria del 2021 della banca centrale americana. Riunione, durante la quale, l’istituto di Washington aggiornerà anche le stime sull’economia.
Mentre l’inflazione continua a essere osservata speciale, il mercato si attende un ritmo della riduzione del piano di acquisto di asset, il cosiddetto tapering. Indicazioni dovrebbero arrivare anche sul fronte dei tassi.
Fed tra Tapering e rialzo tassi: le attese del mercato
Per quanto riguarda il tapering, i mercati si aspettano un raddoppio della riduzione dell’acquisto di obbligazioni da parte della Fed, da 15 miliardi di dollari al mese a 30 miliardi. Gli attuali 120 miliardi di dollari di acquisti mensili della banca centrale Usa scenderebbero a zero entro il mese di maggio del 2022.
Non solo. Dalla riunione di oggi dovrebbero inoltre emergere indicazioni sul piano di rialzo dei tassi di interesse negli Usa. Secondo gli esperti di Mps Capital Servicese, le attese son “al massimo due rialzi dei tassi per il 2022, che è l’idea di Bullard, il membro più hawkish del board. I future sui Fed Funds prezzano il primo rialzo a giugno e per l’intero 2022 quasi tre rialzi (+69 pb)”.
Per Ben Laidler, global markets strategist di eToro:
“L’incontro della Fed si profila importante, con un imminente curvatura verso un approccio da falco. Non combattere la Fed’ è un mantra ben noto e in molti non vorranno ostacolare questo processo.
Tuttavia, molto è stato già scontato dal mercato ed è possibile trovare protezione posizionandosi su settori a basse valutazioni, come quello dell’energia e quello finanziario, o sui “nuovi difensori”, le big tech.
Questo è il momento in cui i mercati stanno valutando un rialzo dei tassi di interesse, e quasi tre rialzi dei tassi entro la fine dell’anno. Questo potrebbe vedere un “rally di sollievo”, come la scorsa settimana quando il rapporto sull’inflazione è arrivato ad un massimo di 40 anni ma no né stato peggiore del previsto”.
Sul fronte dei tassi, François Rimeu, Senior Strategist, La Française AM, si aspetta rialzi dei tassi prima del previsto: due l’anno prossimo (0,625%) e altri cinque fino al 2024 (tre nel 2023, dell’1,375%, e due nel 2024, dell’1,875%). I FED fund di lungo periodo rimarranno invariati al 2,5%.
“Le dichiarazioni programmatiche rifletteranno questi cambiamenti di politica monetaria più aggressiva. Stando alle ultime affermazioni del presidente Powell, la FED non sosterrà più che l’inflazione più alta sia “temporanea”. Powell continuerà tuttavia a sottolineare che le pressioni sui prezzi dovrebbero allentarsi entro il prossimo anno. Metterà anche in risalto il fatto che continuare ad avere un’alta inflazione può mettere a rischio la durata dell’espansione economica e, perciò, costituirebbe un pericolo per quanto riguarda il fronte dell’occupazione, ovvero il secondo mandato del Federal Open Market Committee. Ci aspettiamo inoltre che il presidente Powell sottolinei che le prossime decisioni di politica monetaria dipenderanno dai dati macro-economici.
In sintesi, nel caso in cui l’inflazione continuasse a rimanere alta, ci aspettiamo che il Presidente Powell prepari gli investitori ad aumenti dei tassi di interesse nel 2022. Ci aspettiamo che metta in evidenza che la politica della FED continuerà a essere flessibile e che le tempistiche sui rialzi dei tassi dipenderanno dai dati. Con i trader che stanno già pesando l’impatto potenziale di una politica monetaria meno generosa, non c’è margine d’errore. Crediamo vedremo alta volatilità ma, alla fine, un esito “prudente” della riunione, che sottolinei la forte incertezza del momento”.