Nuovi nubi si sono addensate sul progetto di fusione tra Suez e Gaz de France (Gdf) con la decisione del Consiglio costituzionale di differire la privatizzazione di Gdf al prossimo 1° luglio, cioè lasciandola preda di rischi politici, giuridici e finanziari.
Mentre il Governo e i due gruppi si rallegrano del fatto che la privatizzazione viene ritenuta conforme alla costituzione, opposizione, sindacati e anche molti analisti ritengono che il rinvio all’apertura totale dei mercati dell’energia del passaggio dello Stato dall’80 al 34 per cento nel capitale sociale di Gdf di fatto dà un colpo mortale al progetto.
Nonostante il Consiglio precisi che i due promessi sposi possono andare avanti a preparare le nozze secondo la loro tabella di marcia, sono in molti a rilevare le difficoltĂ a portare avanti il progetto in pieno periodo elettorale. In caso di vittoria alle presidenziali della candidata socialista Segolene Royal, si ritiene probabile che possa annullare il decreto di privatizzazione di Gdf contro cui si batte tutta la sinistra.
Dubbi sul futuro del progetto sussistono anche in caso di vittoria del candidato di centro-destra Nicolas Sarkozy, che non ha mai nascosto le sue resistenze verso le nozze tra Suez e Gdf. Non a caso il capo gruppo socialista alla Camera, Jean-Marc Ayrault, chiede ieri al ministro degli interni e leader dell’Ump di chiarire la sua posizione, annunciando chiaramente se vuole o meno portare avanti la privatizzazione di Gdf.
Secondo l’ex ministro della cultura, il socialista Jack Lang, l’avvenire dipenderà ora dalla scelta dei francesi alle elezioni del 2007. Il rinvio della privatizzazione al 1° luglio pone anche il problema delle parità di concambio, in quando secondo i mercati sarà difficile fare accettare agli azionisti una parità fissata a febbraio che forse non rifletterà il valore effettivo delle aziende cinque mesi più tardi.
Grazie alla decisione del Consiglio costituzionale di censurare le disposizioni di legge che consentono a Edf e Gdf di offrire tariffe regolamentate, i titoli di Edf volano sul listino di Parigi. Il rialzo è davvero consistente come conseguenza della pronuncia della Corte Costituzionale francese, in base alla quale il maggiore gruppo energetico europeo per capitalizzazione non dovrà più sottostare dal prossimo 1° luglio alle retrizioni in materia tariffaria. La Corte Costituzionale stabilisce infatti che gli obblighi relativi al rispetto delle tariffe stabilite dal Governo sono incompatibili con la liberalizzazione del mercato energetico. La pronuncia della Corte su questo aspetto rientra nel dispositivo con cui viene dato il via libera alla fusione fra Gdf e Suez, che non potrà avvenire così prima del 1° luglio del 2007.
d. r.