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Infrastrutture e mobilità sostenibile: investimenti fino al 2036 per modernizzare il paese

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Investire nelle infrastrutture e nella mobilità sostenibile è uno dei mantra che si prefigge la legge di bilancio 2022, mettendo a disposizione 36,1 miliardi di euro nella competenza del Mims, il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile che si affiancheranno a quelle previsti dal PNRR per garantire la continuità degli investimenti fino al 2036.

Andando nel dettaglio, gli investimenti previsti dalla Legge di Bilancio sono principalmente orientati:

  • allo sviluppo della mobilità sostenibile e alla decarbonizzazione del sistema dei trasporti, in linea con gli obiettivi e le misure del pacchetto europeo “Fit for 55” (2 miliardi di euro);
  • al potenziamento delle infrastrutture ferroviarie, del trasporto rapido di massa e della mobilità locale (20,6 miliardi di euro);
  • alla manutenzione e realizzazione di infrastrutture stradali, ponti e viadotti (10,8 miliardi di euro);
  • al rafforzamento delle infrastrutture idriche e al completamento di opere pubbliche (0,7 miliardi di euro);
  • alla realizzazione di opere necessarie per grandi eventi internazionali ospitati nel nostro Paese, in particolare le Olimpiadi Milano-Cortina 2026 e il Giubileo 2025 (1,7 miliardi di euro);
  • al rafforzamento della flotta navale impegnata in attività di salvataggio e alla digitalizzazione del Mims per migliorare i servizi ai cittadini, alle imprese e alle pubbliche amministrazioni (0,3 miliardi di euro).

Dalle ferrovie alle infrastrutture idriche ai Grandi eventi

Come si tradurranno questi investimenti? Partendo dalla strategia di mobilità sostenibile, una delle principali novità della Legge di Bilancio è la creazione del “Fondo per la strategia di mobilità sostenibile” dotato di 2 miliardi di euro, che finanzierà iniziative per la trasformazione del sistema dei trasporti nel quadro della lotta al cambiamento climatico e della riduzione delle emissioni climalteranti.
In particolare, gli interventi che potranno attingere alle risorse del Fondo andranno dal rinnovo del parco autobus del trasporto pubblico locale, all’acquisto di treni a idrogeno sulle linee ferroviarie non elettrificate, alla realizzazione di ciclovie, allo sviluppo del trasporto merci intermodale, all’adozione di carburanti alternativi per l’alimentazione di navi e aerei, al rinnovo dei mezzi adibiti all’autotrasporto, ecc

Focus anche sugli investimenti sulle infrastrutture ferroviarie che rappresentano uno dei fattori cruciali della strategia decennale di trasformazione della mobilità del Paese descritta nell’Allegato Infrastrutture al DEF.
Agli oltre 36 miliardi di euro assegnati al settore dal PNRR e dal PNC, la Legge di Bilancio aggiunge un totale di 15,9 miliardi di euro destinati a potenziare la linea Adriatica, finanziare i Contratti di Programma RFI per le nuove opere, incluse quelle commissariate, e la manutenzione straordinaria della rete nazionale.

Alle infrastrutture stradali e manutenzione strade, ponti e viadotti la legge di Bilancio 2021 ha dedicato  10,8 miliardi di euro per il potenziamento e la manutenzione delle infrastrutture stradali. Per la prima volta dopo molti anni, le Regioni riceveranno fondi per il potenziamento delle strade di loro competenza, mentre 50 milioni di euro sono dedicati alle strade delle aree interne di collegamento con le direttrici principali e con i centri urbani e 1,4 miliardi di euro sono destinati alle autostrade A24 e A25 e alle infrastrutture stradali regionali, con particolare riferimento all’autostrada Tirrenica, al fine di migliorare la mobilità delle regioni interessate (Lazio, Toscana e Liguria), e alla realizzazione dell’autostrada Cispadana.

Inoltre 3,7 miliardi di euro sono destinati allo sviluppo delle metropolitane nelle grandi aree urbane (Torino, Genova, Milano, Roma e Napoli). Anche le infrastrutture idriche e le opere pubbliche entrano come protagoniste nella Legge di Bilancio che prevede 440 milioni di euro dal 2022 al 2027 per la realizzazione del “piano invasi” basato su progetti già disponibili, rafforzando ulteriormente l’impegno senza precedenti (3 miliardi di euro) per il miglioramento delle infrastrutture idriche previsto dal PNRR.

Infine i grandi eventi internazionali come le Olimpiadi Milano-Cortina 2026 e il Giubileo 2025 il cui successo dipenderà in gran parte dalla realizzazione di adeguati investimenti infrastrutturali, che permetteranno non solo di avere un positivo impatto sui territori interessati da un punto di vista economico e di valorizzazione delle sue risorse, ma anche di contribuire alla promozione dell’immagine dell’Italia a livello internazionale. La Legge di Bilancio individua 384 milioni di euro di investimenti aggiuntivi per le Olimpiadi e 1,3 miliardi di euro per la progettazione e la realizzazione delle opere e degli interventi funzionali al Giubileo.

Con riferimento alla dimensione temporale, le risorse allocate nella Legge di Bilancio si affiancheranno a quelle del PNRR fino al 2026, per garantire la continuità degli investimenti fino all’anno 2036, facendo leva su nuove risorse nazionali. In particolare, sono previsti 12,3 miliardi di euro dal 2022 al 2026, 11,1 miliardi di euro dal 2027 al 2030, 12,6 miliardi di euro dal 2031 al 2036.

Ponte sullo Stretto, Giovannini: studio sulla fattibilità in arrivo

Il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, ha dichiarato che dei 61 miliardi messi a disposizione dal PNRR e dal Piano complementare, sono stati allocati il 99%.

“L’allocazione delle risorse nel 2021 – ha spiegato ai microfoni di Radio Anch’io come riporta Radiocor– consentirà alle Stazioni appaltanti di avviare i lavori nel 2022”.

In relazione poi al Ponte sullo Stretto di Messina, il ministro ha affermato che lo studio di fattibilità sulla realizzazione del Ponte prenderà in considerazione tre ipotesi.

Quella del progetto a campata unica di 10 anni che andrebbe rivisto, quello a più campate, meno impattante dal punto di vista ambientale e, infine, “l’opzione zero, cioè quella di non fare il ponte”. Giovannini ha poi spiegato che lo studio valuterà sul piano economico se è ancora attuale l’ipotesi di affidarne la realizzazione ai privati in cambio dei pedaggi oppure se debba essere a carico dello stato. “Questo studio di fattibilità – ha concluso il ministro – verrà fatto da RFI attraverso una gara pubblica”.