Non è previsto nessun aumento di capitale. E’ quanto precisa un portavoce di Generali dopo l’intervista di Antoine Bernheim, presidente del Leone di Trieste, al Sole 24Ore di ieri in cui dichiara la necessità di “identificare un target estero interessante” per crescere e in questo caso, come riporta il quotidiano,
“avremo bisogno di un importante aumento di capitale”.
“Non è previsto – dichiara il portavoce – nessun aumento di capitale, che rimane solo un’ipotesi nel caso in cui si profili un’importante opportunità. Non c’è quindi nessuna novità rispetto alla strategia della Compagnia già comunicata e basata sulle linee guida del piano industriale”.
Bernehim, nell’intervista, sostiene: “Per raggiungere i nostri obiettivi dobbiamo identificare un target estero interessante”, smentendo quindi che l’italianità del gruppo possa essere un giorno in pericolo. E dopo aver in precedenza rilevato che il gruppo deve “crescere e diventare grande per non essere preda dei nostri concorrenti”, sottolinea che tale crescita deve essere sia “organica che attraverso acquisizioni”.
Quindi, punta il dito sulla forza degli hedge fund che hanno capitali importantissimi: “Quando vedo che Blackstone acquisisce Equity Office Properties – spigea Bernehim -, un colosso immobiliare da 36 miliardi, vengo preso da angoscia”.
Quanto all’italianità di Generali, Bernheim sottolinea come questa non sia in discussione. Fa riferimento alla forza del nucleo dei soci italiani, sottolinea come “a volte mi dicono di essere più italiano degli italiani” dopo essere stato peraltro trentaquattro anni nel consiglio di amministrazione del Leone. Sulla possibilità di essere ancora presidente dopo l’assemblea della prossima primavera, Bernheim adotta un atteggiamento cauto.
“Le dichiarazioni di Geronzi e Guzzetti mi fanno piacere è chiaro – risponde rilevando le parole di elogio espresse di recente dai due banchieri -. Ma non sono un candidato. Se c’è consenso sul mio nome e sarò eletto per un nuovo mandato d’accordo. Ma – precisa – non sono un candidato. Si tratta di un compito molto faticoso”.
L’italianità di Generali “è un fatto positivo”, come pure l’esigenza che la compagnia “possa continuare a cerscere”. E’ quanto afferma il presidente della commissione finanze della Camera Giorgio Benvenuto commentando l’intervista diBernheim al Sole 24Ore. “Sulla questione dell’italianità di alcuni importanti asset industriali – afferma Benvenuto – riscontriamo un atteggiamento del mondo imprenditoriale italiano poco coerente. Sulla vicenda Alitalia, per esempio dicono di si, ma non vogliono rinunciare alle protezioni”.