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Novavax in Italia da metà febbraio, come funziona il nuovo vaccino

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Dopo il via libera dell‘Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) arrivato a dicembre, Nuvaxovid, il nuovo vaccino anti Covid prodotto da Novavax, è in arrivo in Italia nella prima metà di febbraio. Si tratta del quinto vaccino autorizzato in Europa contro il coronavirus, dopo i preparati di Pfizer-BioNTech, Moderna, AstraZeneca e Janssen (Johnson & Johnson).

Il nuovo siero, basato su proteine ricombinanti, con cui il governo spera possa convincere i molti scettici dei vaccini vettoriali e a base mRNA, sarà riservato solo per le prime somministrazioni degli over 18, non dunque come booster. Il richiamo verrà effettuato dopo 21 giorni.

Due gli studi più grandi sul vaccino. Il primo, condotto in Messico e negli Stati Uniti, ha riscontrato una riduzione del 90,4% del numero di casi sintomatici di Covid-19 da 7 giorni dopo la seconda dose. Anche il secondo studio, condotto nel Regno Unito, ha mostrato una riduzione simile del numero di casi sintomatici di Covid-19, con l’efficacia del vaccino all’89,7%. Presi insieme, ha spiegato l’Ema, “i risultati dei due studi mostrano un’efficacia del vaccino per Nuvaxovid di circa il 90%”. “La sicurezza e l’efficacia del vaccino – conclude la nota – continueranno a essere monitorate man mano che viene utilizzato in tutta l’Ue, attraverso il sistema di farmacovigilanza dell’Ue e ulteriori studi da parte dell’azienda e delle autorità europee”.

Il profilo di sicurezza – rileva il CTS, sul vaccino Nuvaxovid-  si è dimostrato positivo, con reazioni avverse prevalentemente di tipo locale.  In Italia, le prime somministrazioni avverranno nel Lazio in 15 hub in tutta la Regione di cui sette nella Capitale.

Come funziona

A differenza dei vaccini di nuova generazione, che siano a mRna (Pfizer e Moderna) o a vettore virale (J&J e Astrazeneca) che istruiscono la nostra cellula a produrre la proteina spike e di conseguenza stimolano il corpo a produrre anticorpi, il vaccino di Novavax introduce minuscole particelle ottenute da una versione prodotta in laboratorio della proteina spike, spingendo il nostro organismo a rispondere, e un “adiuvante”, una sostanza che aiuta a rafforzare le risposte immunitarie al vaccino.

Quando a una persona viene somministrato il vaccino, il suo sistema immunitario identificherà la particella proteica come estranee e produrrà difese naturali contro di essa. Se, in seguito, la persona vaccinata entra in contatto con il virus Sars-Cov-2, il suo sistema immunitario riconoscerà la proteina spike sul virus e sarà pronto ad attaccarla.

Il funzionamento su cui si basa Novavax è già consolidato e simile a quello di numerosi altri vaccini classici, come quello già in uso contro l’epatite B e il papilloma virus..