Focus Quirinale: rischio elezioni anticipate basso, volatilità spread sarà contenuta (Algebris)
In Italia tiene banco il tema elezioni del presidente della Repubblica e le possibili implicazioni sul fronte mercati. Sul tema si esprime oggi il team strategie di credito globale di Algebris. “Il mercato oscilla tra due possibilità: un’elezione di Mario Draghi come presidente o un’elezione guidata di un personaggio di alto profilo – rimarca Algebris – . La prima ipotesi rappresenterebbe una svolta positiva a lungo termine per l’Italia, in quanto Draghi avvantaggerebbe la governance e la reputazione dell’Italia per altri sette anni, al posto di un solo anno rimanente del suo mandato di premier. Tuttavia, ciò potrebbe generare una certa volatilità di breve termine, dato che il posto di premier sarebbe vacante, aprendo la possibilità di elezioni anticipate. Un profilo di alto rango eviterebbe il rischio di breve termine, ma vi potrebbe generare incertezze nel lungo, soprattutto perché in questo caso le elezioni del 2023 potrebbero essere accoppiate alla stretta della BCE”.
Se Draghi venisse eletto, aggiunge Algebris, potrebbe comportare un accordo politico riguardo ad un “governo di cura” tecnico, volto a portare il Paese alle elezioni del 2023. “Pertanto, consideriamo il rischio di elezioni anticipate essere relativamente basso. La volatilità degli spread dei BTP dovrebbe quindi rimanere contenuta per il momento, anche se potremmo vedere qualche 20-30 pb di allargamento nel corso della prossima settimana, visti i livelli iniziali stretti e la direzione dei tassi”.
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Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.