Continuano le prese di beneficio sul mercato delle criptovalute e in particolare del Bitcoin, che seguono di pari passo le vendite che si stanno abbattendo sulle Borse mondiali. All’ondata di vendite non si sottrae il Bitcoin che, dopo aver bucato al ribasso tutti i recenti livelli di supporto tecnico, si avvicina alla soglia psicologica dei $ 30.000.
Negli ultimi sei giorni, i prezzi del più grande asset digitale del mondo hanno perso il 20% circa del valore, in calo del 50% dai record di novembre. Si tratta di uno dei maggiori sell-off della storia delle criptovalute, forse secondo solo a quello del 2017, quando in poco più di un mese passò da 20 mila a 10 mila dollari, per poi arretrare a 3 mila a metà anno.
In queste ore, proprio come è accaduto nei giorni scorsi, con i mercati europei in profondo rosso e i future su Wall Street tutti negativi, bitcoin perde il 5,66% e scivola a 33.685 dollari, il valore più basso dallo scorso giugno.
Bitcoin: nuovi livelli di supporto
Ma fino dove rischiano di precipitare i prezzi? Per avere un’idea di quanto sia stato precipitoso il calo, basti considerare che meno di due settimane fa gli esperti di analisi tecnica indicavano $ 40.000 come livello chiave di supporto. Ora Bitcoin viene scambiato circa il 15% al di sotto di quel livello.
“Un calo del 50% non è così significativo come quello che abbiamo visto negli anni passati, ma è cruciale ora, quindi è più una preoccupazione”, ha affermato Simon Peters, analista di mercato di eToro. “Il livello di supporto reale sembra essere intorno al livello di $ 30.000”.
Un’analisi che trova d’accodo Wilfred Daye, di Securitize Capital, il braccio di asset management di Securitize, che ha indicato he quota $ 30.000 come una soglia psicologicamente importante e che Bitcoin dovrebbe trovare un po’ di supporto lì. Ma, aggiunge, se il selloff dovesse continuare oltre a $ 27.000 “i minatori che sono entrati all’inizio del mercato rialzista saranno nei guai”.
Tra gli investitori, e a questo punto anche tra chi investe in criptovalute, serpeggiano timori a causa della paventata stretta della Federal Reserve alla propria politica sui tassi di interesse: già dalla riunione di domani potrebbero arrivare informazioni sulle prossime mosse della banca centrale Usa.
Un fatto è certo: bitcoin e le altre criptovalute non sono più un asset class isolato dal resto, ma risponde alle aspettative, ai timori, agli entusiasmi che attraversano i mercati. In questo momento si teme l’incontro della Fed e ciò che ne potrebbe conseguire, e gli investitori fuggono dagli asset più rischiosi.