Negli ultimi due anni, complice la pandemia, il mercato del lavoro ha subito cambiamenti enormi. Primo fra tutti il ricorso allo smartwoking. Per rispondere alle sfide che caratterizzano quest’epoca in continua evoluzione, le imprese sono oggi obbligate a modificare strategie e organizzazioni.
Tra le sfide a cui ogni azienda è chiamata a rispondere vi è la ricerca di nuovi talenti. Per questo, è fondamentale capire cosa potrebbe influenzare positivamente il candidato ideale nella scelta.
CoachHub, piattaforma leader mondiale per il coaching digitale, ha individuato 3 fra i principali motivi che spingono i potenziali candidati a scegliere un ambiente di lavoro piuttosto che un altro.
Lavoro, più formazione continua
Promuovere una cultura di apprendimento continuo significa favorire lo sviluppo di talenti motivati, creativi e con una grande capacità di adattamento.
Che si tratti di upskilling o reskilling – l’aggiornamento e il miglioramento delle competenze da una parte o la riqualificazione delle stesse dall’altra – il lavoro di domani non potrà che basarsi sulle competenze. Competenze non solo tecniche e digitali, ma anche comportamentali e relazionali, le cosiddette soft skill. I dati della ricerca internazionale Global HR di CoachHub confermano questo trend: negli ultimi diciotto mesi, il 57% dei dipendenti ha ricevuto formazione aggiuntiva focalizzata sul miglioramento delle competenze attuali, mentre il 54% sull’acquisizione di nuove skill.
Diversità e inclusione
Creare un ambiente di lavoro che rispecchi i principi di diversità e inclusione (D&I), tale da favorire l’espressione del potenziale di ciascun individuo, è sempre più importante.
Sono soprattutto i giovani talenti a cercare realtà che promuovano un senso di appartenenza e comunità sul posto di lavoro, dove tutti possano riconoscersi senza alcuna distinzione di etnia, genere, età, religione e orientamento sessuale. Abbracciare i temi di diversità e inclusione diventa quindi sinonimo di un’azienda moderna e fautrice di un cambiamento positivo.
Benessere
Al lavoro, le persone devono sentirsi soddisfatte e motivate. Costruire una cultura aziendale autentica e favorire l’equilibrio tra vita professionale e vita privata è il primo passo per garantire il benessere delle persone e assicurarsi che queste stiano vivendo bene il loro percorso.
Dal punto di vista di chi cerca impiego, il work-life balance è il fattore più considerato, spesso più della componente retributiva. Non è quindi un caso che, sempre secondo la ricerca internazionale Global HR di CoachHub, il 48% degli intervistati abbia dichiarato che alcuni dei loro problemi principali erano legati alla crescente domanda di flessibilità, come ad esempio il non voler lavorare a tempo pieno.