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Mps: Tesoro spinge per cambio ai vertici, chi potrebbe sostituire l’a.d. Bastianini

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Continuano a rincorrersi le indiscrezioni su un possibile cambio ai vertici di MPS. Stando a quanto si legge sulla stampa italiana, il ministero del Tesoro, primo azionista dell’istituto senese cn il 64%, starebbe valutando la sostituzione dell’attuale ceo Guido Bastianini con altri profili.
Una decisione che prenderebbe le mosse dalla necessità di una discontinuità manageriale in vista dell’approvazione del nuovo piano industriale che dovrà includere un rafforzamento patrimoniale da realizzare a condizioni di mercato.

Secondo quanto scrive l’agenzia Ansa, la scorsa settimana il direttore generale del Tesoro, Alessandro Rivera, avrebbe convocato il manager chiedendogli di fare un passo indietro, così da affidare il completamento del percorso di ristrutturazione dell’istituto senese – che dovrà convincere il mercato a partecipare pro-quota all’aumento da 2,5 miliardi di euro – a un nuovo manager.

L’idea iniziale sarebbe stata quella di far dimettere tutto il consiglio ma, per evitare contraccolpi su una società quotata che attraversa comunque una fase delicata – il piano industriale aggiornato e l’aumento di capitale sono all’esame di Bce e Ue, che deve decidere sulla concessione di una proroga per l’uscita dello Stato dal capitale – il Tesoro avrebbe optato per un percorso meno brusco.

A questo punto non resta che aspettare il 7 febbraio. È allora che, in occasione del prossimo cda della banca senese, convocato  per l’esame dei conti 2021, potrebbe esserci la resa dei conti.

Di certo Bastianini ha dalla sua i risultati: nel corso della sua gestione, complice anche un’uscita dal contesto pandemico meno traumatica del previsto, la banca ha azzerato il deficit prospettico di capitale, inizialmente atteso a 1,5 miliardi di euro, e ha conseguito nei primi 9 mesi del 2021 un utile di 388 milioni, che potrebbe approssimarsi al mezzo miliardo lunedì prossimo, quando verranno diffusi i conti dell’intero 2021.

Mps, i possibili candidati per i vertici della banca

Tra i possibili candidati alla sostituzione, secondo le indiscrezioni della stampa, una rosa di candidati tra cui l’ex ceo di Ubi Victor Massiah, Luigi Lovaglio (ex a.d. del Credito Valtellinese), Marina Natale (a.d. di Amco) e l‘ex numero uno di Bper, Alessandro Vandelli. ‘Riteniamo – scrivono gli analisti di Equita – che una possibile sostituzione del management di Mps possa presumibilmente portare ad un rallentamento dei dialoghi con la Dg Comp per la finalizzazione dell’accordo e l’approvazione del piano industriale’.

L’ipotesi di un cambio ai vertice di Banca Mps non sembra finora spaventare il mercato: il titolo di Rocca Salimbeni si muove in rialzo dell’1,7% a 0,927 euro ad azione. L’istituto senese guadagna come tutto il comparto anche sulla scia dei conti della svizzera Ubs (+5,5%) che stanno dando vigore al settore, da Banco Bpm (+2,4%) a Bper (+1,4%).