Le trattative tra Gazprom e la Bielorussia sulle tariffe da applicare alle forniture di gas nel 2007 non hanno avuto esiti positivi. Lo comuncia Gazprom, aggiungendo che la società spera comunque di raggiungere un accordo prima della fine dell’anno. “C’è un nuovo round di colloqui oggi (ieri, ndr) con il vice primo ministro della Bielorussia, Vladinmir Semashko – dichiara il portavoce Sergei Kupriyanov -. Abbiamo interrotto senza accordi. Ma abbiamo ancora la possibilità di incontrarci e trovare un’intesa prima del nuovo anno. I negoziati non sono stati sospesi”.
Kupriyanov inoltre conferma che Gazprom ha accumulato riserve extra di gas in Europa per far fronte a possibili tagli alla Bielorussia e alla riduzione di gas in transito verso l’Europa. “Non ci sono motivi di preoccupazione per i consumatori europei”, dice Kupriyanov alla tv Vesti 24.
In precedenza l’amministratore delegato di Gazprom, Alexei Miller, aveva detto che erano state superate tutte le obiezioni all’accordo. Gazprogas, per il prossimo anno, “accetta” di valutare a 5 miliardi di dollari Beltrangas (società monopolista della distribuzione energetica in Bielorussia), “e la metà di questa di cifra puo essere usata per pagare il metano russo, anche se ritiene che la società valga 3,3 miliardi”: è il numero uno del colosso del gas russo, Miller, a tratteggiare di fatto le condizioni russe per evitare una nuova guerra del gas, visto che tra quattro giorni scade il contratto per l’approvvigionamento di gas russo, e due giorni fa per la prima volta Gazprom ha minacciato la chiusura dei rubinetti, come lo scorso anno con l’Ucraina. Secondo il canale televisivo Ntv al vicepremier bielorusso sono state offerte condizioni “molto vantaggiose”.
Nessun altro Paese ex sovietico “gode oggi di simili vantaggi e privilegi”, sostiene Miller. Per ora nessun dettaglio sul prezzo proposto, ma le ultime indiscrezioni circolate parlavano di 80 dollari per mille metri cubi, effettivamente tariffa molto bassa nel panorama della Comunità degli Stati indipendenti, ma comunque sensibilmente superiore agli attuali 46 dollari per mille metri cubi pagati dalla Bielorussia.
E’ evidente che l’interesse di Gazprom si concentra sull’ingresso in Beltrangas, come già auspicato pubblicamente dal presidente russo Vladimir Putin, che ha ipotizzato una joint venture paritaria con il colosso moscovita ad “ammortizzare” i prezzi per il metano dal prossimo anno. Nel frattempo, Gazprom, ha accumulato riserve supplementari di gas in depositi tedeschi e dei Paesi baltici contro l’eventuale rischio di interruzioni delle forniture da parte della Bielorussia, Paese attraverso il quale passa parte del gas russo destinato all’Europa e che non ha ancora raggiunto alcuna intesa con Mosca per i propri approvvigionamenti.
Kupriyanov, aveva sostenuto che Minsk vuole il prezzo della regione frontaliera russa di Smolensk, accusando la Bielorussia di avere una posizione “irresponsabile” e di mettere a rischio l’approvvigionamento del Paese.
Il prezzo del gas per la regione di Smolensk è di 40 dollari per 1000 metri cubi per la popolazione e di 54 dollari per usi industriali. Gazprom ha chiesto a Minsk un aumento dagli attuali 46,68 dollari per 1000 metri cubi a circa 200 dollari, dicendosi pronta ad accettare un pagamento parziale con le azioni della compagnia nazionale bielorussa del gas Beltrangas, di cui il colosso russo persegue il controllo. Attraverso la Bielorussia transita il 20 per cento del gas (45 miliardi di metri cubi) destinato al vecchio continente, in particolare a Polonia, Paesi baltici e Germania, Paese quest’ultimo che rappresenta il cliente più importante in Europa.
L’altro 80 per cento passa attraverso l’Ucraina. Nel 2004 la Bielorussia aveva già interrotto le forniture del gas russo verso la Polonia, la Lituania e l’enclave russa di Kaliningrad.